Per sei anni ha corso sulle autostrade della Repubblica Ceca al volante di una monoposto che molti credevano fosse una Ferrari di Formula 1. Il mito del “pilota fantasma” è però giunto al capolinea: la polizia ha arrestato un 51enne dopo una lunga caccia, resa possibile dalla segnalazione di alcuni automobilisti che lo avevano notato mentre faceva rifornimento in una stazione di servizio nei pressi di Dobris.
L’operazione e l’arresto
Dopo l’avvistamento, le forze dell’ordine hanno organizzato un blitz. Alcune pattuglie, supportate da un elicottero, hanno raggiunto la casa dell’uomo a Buk. Il 51enne si è barricato in auto, rifiutando di uscire, ma dopo un breve confronto con gli agenti è stato ammanettato. Nei video diffusi dai media locali lo si sente protestare contro la polizia, accusata di aver invaso la sua proprietà.
Una monoposto mascherata da Ferrari
Quella che per anni era stata scambiata per una Ferrari di Formula 1 non apparteneva in realtà alla scuderia di Maranello. Secondo il sito specializzato auto.cz, si trattava di una Dallara GP2/08, utilizzata tra il 2008 e il 2010 nella GP2 Series. La presenza del logo Ferrari e la livrea rossa, simile a quella delle monoposto di inizio anni Duemila, avevano contribuito ad alimentare la leggenda della Ferrari lanciata sulle autostrade ceche.
I video diventati virali
Dal 2019, filmati amatoriali avevano immortalato il bolide mentre sfrecciava sulle principali arterie stradali del Paese, protetto dall’anonimato del casco del conducente. Quelle immagini avevano fatto rapidamente il giro del web, trasformando l’uomo in una sorta di icona locale. Ora, però, rischia una pesante multa e il ritiro della patente: le monoposto, infatti, non possono circolare su strade pubbliche perché prive di targa, luci e dispositivi di sicurezza obbligatori.
La difesa del figlio
Dopo l’arresto, il figlio dell’uomo, Lukas, ha duramente criticato le modalità dell’intervento. Ai giornalisti ha dichiarato che la polizia avrebbe violato la proprietà privata e che il blitz era “inutile e illegale”. Ha inoltre respinto qualsiasi collegamento diretto con l’auto vista a Dobris, sostenendo che la monoposto circolava da anni sulle autostrade ceche senza incidenti e che i cittadini ormai si erano abituati alla sua presenza.


