A sorpresa, il presidente degli USA, Donald Trump, si è schierato a favore dell’ingresso della Cina nel G7: ecco le sue parole
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha espresso un’apertura sorprendente sulla possibile inclusione della Cina nel G7, definendola “non una cattiva idea”, durante un incontro bilaterale con il primo ministro canadese a margine del summit. Tuttavia, ha sottolineato l’importanza di avere interlocutori con cui dialogare, esprimendo un certo scetticismo verso Pechino: “Loro non parlano. Putin mi parla”.
Trump e il rapporto con Putin: un dialogo esclusivo
Trump ha evidenziato la sua esclusiva relazione con il presidente russo Vladimir Putin, affermando: “Putin parla con me e con nessun altro perché è stato insultato quando è stato buttato fuori dal G8, come avrei fatto io e come avrebbe fatto chiunque altro”. Il presidente americano ha rimarcato che l’esclusione della Russia dal G8, avvenuta sotto l’amministrazione Obama e con il sostegno del primo ministro canadese Trudeau, è stata un errore strategico: “Non è felice di questo, posso dirvelo”.
Alla domanda se Putin debba essere reintegrato nel G7, Trump ha risposto con cautela: “Non dico che dovrebbe farne parte a questo punto, perché troppa acqua è passata sotto i ponti, ma è stato un grande errore. Non avremmo avuto una guerra se al tavolo avessimo avuto il nemico”.
Il ruolo della Cina e la politica estera USA
La posizione di Trump si inserisce in un contesto geopolitico complesso, dove la Cina assume un ruolo sempre più centrale. Negli ultimi mesi, Trump ha manifestato idee controverse e innovative nella sua politica estera, dal tentativo di acquisto della Groenlandia al progetto di dimezzare la spesa militare mondiale coinvolgendo Russia e Cina.
Nonostante i rapporti complessi con Pechino, il presidente ha dichiarato di voler discutere con il presidente cinese Xi Jinping e Vladimir Putin di un possibile taglio della spesa militare globale, segno di un interesse a coinvolgere le grandi potenze in un dialogo multilaterale.
Nel frattempo, il Cremlino ha dichiarato che l’eventuale partecipazione della Cina ai colloqui sulla pace in Ucraina è ancora prematura, mentre l’Ucraina insiste sulla necessità di essere parte attiva nei negoziati, condizione imprescindibile per qualsiasi accordo.
In questo scenario, la volontà di Trump di riaprire il dialogo con Russia e Cina, e di includere Pechino nel G7, rappresenta una svolta significativa che potrebbe ridefinire gli equilibri internazionali, ma resta da vedere come si evolveranno le dinamiche diplomatiche nei prossimi mesi.






