LONDRA, 8 settembre 2025 – La nuova responsabile dell’Home Office, Shabana Mahmood, ha scelto la lotta ai migranti irregolari come primo terreno di confronto internazionale. Nominata sabato scorso dal premier Keir Starmer nell’ambito del rimpasto di governo, la ministra ha debuttato oggi partecipando a una riunione a Londra dedicata al contrasto delle reti di trafficanti di esseri umani.
L’incontro con gli alleati dei Five Eyes
Il vertice ha riunito i ministri dell’Interno dei Paesi anglofoni che formano l’alleanza di intelligence nota come Five Eyes – Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda. Mahmood ha avuto un faccia a faccia con la collega americana Kirsti Noem, esponente di punta della linea dura dell’amministrazione Trump sui migranti. L’incontro ha permesso di fare il punto non solo sulla cooperazione contro le organizzazioni criminali che gestiscono i viaggi dei migranti, ma anche su temi come la lotta alla pedofilia online, gli abusi sui minori e il traffico di droga.
Visti revocati per chi rifiuterà i rimpatri dei migranti?
Al termine della riunione, Mahmood ha rilanciato una nuova strategia, dichiarando che Londra è pronta a sospendere i visti d’ingresso ai cittadini dei Paesi che si rifiuteranno di siglare intese sui rimpatri. «Pensiamo ci siano margini per un’azione coordinata fra i Five Eyes – ha spiegato – così da garantire che i migranti che non hanno diritto a restare vengano riportati nei Paesi d’origine». La ministra ha aggiunto che, per gli Stati che non collaborano, non è esclusa la possibilità di ridurre drasticamente le concessioni dei visti.
Pressioni politiche interne
Il governo Starmer è da tempo sotto accusa per non aver mantenuto le promesse sul contenimento degli arrivi dei migranti attraverso la Manica. Solo sabato scorso è stato registrato un nuovo picco, con quasi 1.100 persone sbarcate sulle coste britanniche. Questo fallimento ha favorito l’ascesa nei sondaggi di Reform UK, il partito guidato da Nigel Farage, che fa della lotta all’immigrazione la sua bandiera. In questo contesto, la linea dura annunciata da Mahmood sembra avere l’obiettivo di recuperare consensi e mostrare determinazione sul fronte della sicurezza dei confini.






