Bruxelles, 22 agosto 2025 – Il Parlamento europeo ha formalmente presentato un ricorso alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea contro l’iter adottato per l’approvazione dello strumento Safe, parte integrante del piano europeo di riarmo denominato ReArm Europe. La controversia riguarda la base giuridica utilizzata per l’approvazione del regolamento, in particolare l’uso della procedura d’urgenza prevista dall’articolo 122 del Trattato sul funzionamento dell’UE, giudicata illegittima dall’Eurocamera.
Il ricorso del Parlamento europeo
Nel testo del ricorso, il Parlamento chiede che, qualora la Corte riconosca fondata la contestazione, gli effetti del regolamento Safe rimangano vigenti fino a quando non verrà adottato un nuovo atto basato su una procedura giuridica appropriata, cioè senza ricorrere all’articolo 122. L’ufficio stampa dell’Eurocamera sottolinea come l’uso della procedura d’urgenza per il Safe sia stato procedimentalmente scorretto e superfluo, minando la legittimità democratica agli occhi dell’opinione pubblica. Il Parlamento europeo ribadisce che il problema non riguarda il contenuto dello strumento, che gode del suo pieno sostegno, ma la base giuridica adottata.
A seguito di una seduta a porte chiuse, la Commissione Affari Giuridici dell’Eurocamera ha approvato all’unanimità una relazione che dichiara non idonea l’applicazione dell’articolo 122 per questo regolamento, raccomandando al presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, di valutare se procedere con il ricorso alla Corte di Giustizia. La decisione definitiva spetta ora all’assemblea plenaria.
Reazioni e prospettive
L’iniziativa parlamentare ha suscitato un ampio dibattito politico. L’eurodeputato Mario Furore, del Movimento 5 Stelle, ha definito il voto della Commissione Giuridica come “storico”, affermando che il piano di riarmo è stato approvato con una procedura illegale che esclude il Parlamento europeo dal processo decisionale, violando il principio di sussidiarietà e le competenze attribuite agli Stati membri.
La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha accelerato l’iter del piano da 800 miliardi di euro per rafforzare la difesa europea, scegliendo di bypassare il Parlamento con la procedura d’urgenza, una mossa che però ha incontrato l’opposizione trasversale anche all’interno del suo stesso partito, il PPE.
Ora la palla passa alla presidente Metsola, che dovrà decidere se sottoporre la questione al voto dell’Eurocamera e se procedere con il ricorso. Nel frattempo, lo strumento Safe resta operativo, in attesa della decisione della Corte di Giustizia, che avrà il compito di valutare la legittimità dell’intera procedura adottata.






