Parigi, 30 ottobre 2025 – Proseguono le indagini sul clamoroso furto al Museo del Louvre, avvenuto undici giorni fa nel cuore della capitale francese. Nella serata di ieri, intorno alle ore 20, la polizia ha eseguito cinque nuovi arresti nel sedicesimo arrondissement di Parigi, un’operazione che segna un passo importante nell’inchiesta sul colpo ai danni della celebre istituzione museale. Lo riferisce il quotidiano francese Le Figaro, citando fonti della polizia. “Uno di loro era effettivamente uno degli obiettivi degli inquirenti, lo avevamo nel mirino”, ha annunciato la procuratrice di Parigi, Laure Beccuau, ai microfoni di Rtl. Ha poi aggiunto che i gioielli, di un valore stimato di 88 milioni di euro, non sono stati ancora ritrovati.
Cinque arresti per il furto al Louvre
Secondo quanto riportato, i cinque arrestati sono attualmente in custodia cautelare. Tra questi figura uno dei principali sospettati della rapina, il cui volto era coperto durante l’assalto. L’operazione di fermo è stata condotta con discrezione e tempestività dalle forze dell’ordine, impegnate a risalire all’intera rete criminale coinvolta nel furto. La polizia ha lavorato incessantemente per identificare i responsabili, sfruttando immagini di sorveglianza e testimonianze raccolte subito dopo l’evento.
La procuratrice Beccuau ha reso noto che i cinque nuovi arresti sono stati eseguiti a Parigi e nella Seine-Saint-Denis, la stessa area della banlieue dove risiedevano i due uomini fermati lo scorso fine settimana e formalmente indagati nella serata di ieri.
Pur mantenendo cautela sul ruolo dei cinque fermati, Beccuau ha precisato che uno di loro era già nel mirino degli inquirenti, poiché il suo Dna è stato rinvenuto su alcune tracce legate al furto. “Secondo le indagini, tali elementi lo collegano direttamente ai fatti”, ha dichiarato la procuratrice.
Come riportato da Le Parisien, si tratterebbe di uno dei due individui che guidavano gli scooter di grossa cilindrata utilizzati durante il colpo. L’uomo era già stato identificato ma non ancora localizzato, motivo per cui gli investigatori avevano avviato una sorveglianza mirata nei suoi confronti.
Proprio nel corso di questi pedinamenti sarebbero stati individuati e fermati anche gli altri quattro uomini, che – secondo la procuratrice – potrebbero fornire informazioni utili alla ricostruzione dell’intera vicenda.
Le ripercussioni e le indagini in corso
Il furto, avvenuto in meno di cinque minuti, ha visto i malviventi agire con estrema rapidità e precisione. I ladri, travestiti da operai con gilet gialli, sono entrati dalla zona della Senna, in un’area del Louvre interessata da lavori di ristrutturazione. Hanno utilizzato motoseghe per aprire le finestre di una sala espositiva e hanno sottratto nove preziosi gioielli appartenenti alla collezione di Napoleone e dell’imperatrice Eugenia. Tra i reperti rubati vi sono collane, diademi e spille di inestimabile valore storico e artistico.
L’allarme lanciato dai custodi e dai visitatori ha scatenato un fuggi fuggi generale all’interno del Louvre, con persone che cercavano di uscire dalle porte di vetro, inizialmente bloccate. La ministra della Cultura, Rachida Dati, si è recata immediatamente sul posto per seguire da vicino gli sviluppi. L’episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nei musei francesi, con esponenti politici che ne hanno sottolineato la gravità e la necessità di maggiori investimenti in sistemi di protezione.
Le autorità stanno monitorando attentamente la situazione e hanno avviato una collaborazione internazionale per impedire la dispersione dei gioielli nel mercato nero. Le indagini proseguono a ritmo serrato, con la speranza di recuperare l’intera refurtiva e assicurare alla giustizia tutti i responsabili di questa audace rapina nel cuore di Parigi.
Potrebbe interessarti anche questo articolo: Colpo al Louvre: il furto perfetto in dieci minuti. L’analisi del New York Times






