Un attacco aereo israeliano ha colpito un edificio di Doha, capitale del Qatar, durante una riunione di vertice dei dirigenti di Hamas. L’operazione, definita storica e senza precedenti, ha provocato la morte di alcune persone legate all’organizzazione palestinese, scatenando una serie di reazioni internazionali e un’escalation della crisi in Medio Oriente.
Attacco israeliano a Doha: uccisi alcuni esponenti di Hamas
Fonti palestinesi, citate dal Times of Israel, riferiscono che due persone sarebbero rimaste uccise nel raid, ma che nessuno dei leader di Hamas presi di mira sarebbe tra le vittime. Secondo le stesse fonti, i morti sarebbero il figlio di Khalil al-Hayya, capo negoziatore e responsabile dell’ufficio politico di Hamas a Gaza, e il direttore del suo ufficio, Jihad Labad.
L’azione militare israeliana è stata condotta con l’impiego di caccia e droni, che hanno percorso circa 1.800 km per colpire il quartier generale di Hamas a Doha, dove si stava tenendo una riunione strategica. Le Forze di Difesa israeliane (IDF) e il servizio segreto Shin Bet hanno confermato di aver effettuato un attacco mirato ai vertici di Hamas, definendo l’operazione “Atzeret HaDin” o “Giorno del Giudizio”, in riferimento alla festività ebraica di Shemini Atzeret e all’attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023.
“Gli USA avevano avvertito il Qatar”
Secondo la stampa israeliana, Israele avrebbe informato in anticipo Washington dell’attacco a Doha contro la leadership di Hamas. A loro volta, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, citando una fonte a conoscenza dei dettagli, gli Stati Uniti avrebbero poi avvertito il Qatar.
Media: “Israele ha colpito una casa vicina alla riunione dei leader di Hamas”
Secondo una fonte di Hamas citata dal quotidiano panarabo Al-Sharq Al-Awsat, l’attacco israeliano a Doha, che aveva come obiettivo i leader del movimento, ha “colpito la residenza del capo negoziatore Khalil Al-Hayya, mentre l’incontro dei vertici si teneva in una casa vicina”, in passato utilizzata dal defunto leader Ismail Haniyeh.
La stessa fonte ha precisato che la casa di Haniyeh “è stata colpita, ma con minore intensità”. Ha inoltre spiegato che l’edificio usato per l’incontro “occasionalmente utilizzato per ospitare riunioni riservate e ha ipotizzato che la scelta di questa sede potrebbe aver contribuito alla sopravvivenza della maggior parte dei membri della delegazione”.
Reazioni internazionali e regionali all’attacco
L’attacco israeliano ha suscitato condanne severe a livello internazionale. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha definito l’azione una flagrante violazione della sovranità del Qatar, esprimendo profonda preoccupazione per l’escalation della tensione. Anche il Papa ha commentato la gravità della situazione, invitando alla preghiera e alla riflessione sulle conseguenze dell’attacco.
Il governo del Qatar ha sospeso immediatamente i negoziati in corso, come riferito dall’emittente al Arabiya, e ha avviato un’inchiesta di alto livello sulla violazione della sovranità nazionale, definendo l’azione israeliana “codarda” e una palese violazione del diritto internazionale.
L’Iran ha duramente condannato l’attacco, definendolo estremamente pericoloso e contrario a tutte le regole internazionali, mentre l’Autorità nazionale palestinese e la Jihad islamica hanno parlato di “atto criminale” e “violazione del diritto internazionale”.
Anche l’Arabia Saudita ha condannato duramente l’attacco israeliano a Doha, definendolo una “brutale aggressione” e una “flagrante violazione” della sovranità del Qatar. In una nota, il ministero degli Esteri di Riyad ha ribadito “piena solidarietà” a Doha, promettendo sostegno in ogni misura che verrà adottata e mettendo in guardia Israele sulle “terribili conseguenze” delle sue violazioni del diritto internazionale.
Israele ha rivendicato l’attacco
Sul fronte israeliano, il primo ministro Benjamin Netanyahu e il ministro per la Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir hanno rivendicato l’operazione, sottolineando come Israele si assuma la piena responsabilità dell’attacco, definendolo una risposta necessaria al massacro del 7 ottobre e una decisione “storica e coraggiosa”. Un parente di un ostaggio a Gaza, invece, ha accusato Netanyahu di voler sabotare gli accordi per la liberazione delle persone ancora prigioniere nella Striscia.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Katz in una nota congiunta hanno spiegato che “oggi a mezzogiorno, alla luce di un’opportunità operativa e dopo consultazioni con tutti i vertici del sistema di sicurezza, il premier Netanyahu e il ministro della Difesa Katz hanno deciso di attuare l’istruzione data ieri sera dopo l’attentato a Gerusalemme e l’attacco all’Idf a Gaza”. L’ufficio del premier ha aggiunto che “lo Shin Bet e l’Idf hanno eseguito l’operazione a Doha in modo preciso ed efficace”.
Il ministro israeliano di estrema destra Bezalel Smotrich, in un messaggio pubblicato su X, ha commentato: “I terroristi non hanno e non avranno immunità dalla mano pesante di Israele in nessuna parte del mondo. Abbiamo preso la decisione giusta e l’esecuzione è stata perfetta da parte dell’Idf e dello Shin Bet. Grazie a tutti e a Dio, benedetto Egli sia, che ci dà la forza di fare del bene”.
Impatto sulla crisi in Medio Oriente e situazione sul terreno
L’attacco a Doha si inserisce in un contesto di forte tensione e conflitto tra Israele e Hamas, che dal 7 ottobre 2023 ha visto un’escalation militare con migliaia di vittime e una crisi umanitaria senza precedenti nella Striscia di Gaza. Dopo l’attacco, è iniziato l’esodo di migliaia di palestinesi da Gaza City verso il sud della Striscia, su ordine dell’esercito israeliano che ha disposto l’evacuazione generale della città, considerata la principale zona di operazioni.
Le Forze di Difesa israeliane hanno continuato i raid aerei su Gaza, colpendo infrastrutture e grattacieli sospettati di essere utilizzati da Hamas per attività militari. Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha ribadito che, in assenza di un cessate il fuoco e del rilascio degli ostaggi, Gaza verrà “rasa al suolo”.
Parallelamente, Hamas ha rivendicato l’attentato di ieri a Gerusalemme che ha causato sei morti, sottolineando la sua volontà di continuare la lotta armata contro Israele.
Media: “10 bombe su Doha, aerei spia Usa e Regno Unito nello spazio aereo”
Secondo fonti israeliane, circa dieci caccia dell’Idf hanno partecipato al raid su Doha, sganciando più di dieci bombe in rapida successione. Diversi media arabi hanno inoltre riferito della presenza di aerei spia statunitensi e britannici nei cieli del Qatar al momento dell’attacco.
Conseguenze diplomatiche e sicurezza regionale
L’operazione israeliana a Doha ha avuto ripercussioni diplomatiche immediate. L’ambasciata degli Stati Uniti in Qatar ha invitato i cittadini americani a rimanere al sicuro e a evitare spostamenti dopo le esplosioni, mentre fonti israeliane hanno riferito che il presidente statunitense Donald Trump avrebbe dato il via libera all’attacco, rafforzando la collaborazione tra Washington e Tel Aviv nella gestione del conflitto.
A questo proposito, Channel 12 ha riportato le parole di un alto funzionario americano che avrebbe confermato: “l’amministrazione Trump è stata informata da Israele poco prima dell’attacco contro alti funzionari di Hamas in Qatar”.
Nel frattempo, Doha ha denunciato la violazione della propria sovranità e ha sospeso i negoziati diplomatici in corso, segnalando un possibile irrigidimento della posizione qatariota nel conflitto mediorientale.
Il raid ha inoltre innescato un acceso dibattito internazionale sul diritto di Israele all’autodifesa e sulla legittimità degli attacchi su territorio straniero, con diverse nazioni arabe che hanno condannato duramente l’azione, temendo un’escalation che potrebbe coinvolgere l’intera regione.






