New York, 29 dicembre 2025 – Un colloquio telefonico tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il presidente russo, Vladimir Putin, ha avuto luogo oggi, con esiti definiti “positivi” dalla Casa Bianca. A riferirlo è stata la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, in merito al confronto sul tema della crisi in Ucraina.
Donald Trump ha poi confermato di aver avuto una “buona chiamata” con Vladimir Putin, sottolineando tuttavia che ci sono alcune “questioni spinose” da risolvere tra Stati Uniti e Russia. La conversazione si è svolta questa mattina alle 8 ora di New York, corrispondente alle 15.00 in Russia, dopo che ieri sera, a causa del fuso orario, era troppo tardi per un contatto diretto. Trump ha spiegato: “Ho aspettato questa mattina perché ieri era tardi, erano circa le 2.30 del mattino in Russia. Abbiamo parlato questa mattina alle 8. Abbiamo alcune questioni spinose, come potete immaginare. Abbiamo un paio di cose da risolvere”.
Putin avverte Trump: “Rappresaglia inevitabile”
Putin ha comunicato a Trump che il recente attacco con droni alla sua residenza di stato non sarebbe rimasto senza risposta. Lo ha reso noto il consigliere presidenziale russo, Yurij Ushakov, durante un briefing con i media, sottolineando come Trump sia rimasto “scioccato e indignato” dall’azione di Kiev.
Secondo Ushakov, Putin ha voluto sottolineare direttamente a Trump che tale aggressione rappresenta una provocazione grave. La reazione russa, pur non ancora specificata, sarà inevitabile e finalizzata a rispondere con fermezza all’attacco alla residenza del presidente russo.
Un dialogo diretto tra i due leader
La comunicazione tra i due leader si inserisce in un contesto internazionale estremamente teso, con la guerra in Ucraina che continua a rappresentare un nodo cruciale nelle relazioni diplomatiche mondiali. La portavoce della Casa Bianca ha sottolineato che la telefonata è stata costruttiva, senza tuttavia entrare nei dettagli degli argomenti trattati o delle eventuali intese raggiunte. Questa apertura al dialogo arriva poche ore dopo dall’incontro tra il presidente statunitense e il leader ucraino Volodymyr Zelensky a Mar-a-Lago, in Florida.
Durante il bilaterale, i due presidenti hanno discusso del possibile piano di pace per mettere fine alla guerra in Ucraina, arrivando ad un accordo sul “90% dei punti“, secondo quanto riferito da Donald Trump stesso. Il tycoon tuttavia ha affermato che mancano ancora alcuni nodi cruciali per potere attuare il piano, tra cui la spinosa questione dei territori: Mosca chiede la cessione delle regioni del Donbass e Zaporizhzhia, ma Kiev non sarebbe disposto ad abbandonarle.
Vi è da sottolineare come nei meeting precedenti, come quello di Anchorage tra Putin e Trump e quello appena precedente tra il tycoon e Zelensky, i leader di Mosca e Kiev sembravano essere arrivati ad una quadra sulla questione dei territori e soprattutto sul congelamento della linea del fronte, ma l’accordo definitivo evidentemente sembra essere ancora lontano. La Casa Bianca ha però affermato che “la pace non è mai stata così vicina“, parole già sentite che si auspicano oggi essere veritiere.






