Teheran, 12 luglio 2025 – In un clima di crescente tensione nel Medio Oriente, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha riaffermato oggi l’impegno della Repubblica Islamica a perseguire una soluzione diplomatica alla questione nucleare, nonostante le recenti azioni militari israeliane e statunitensi contro gli impianti nucleari iraniani.
Impegno iraniano per la diplomazia nel nucleare
Durante un incontro con diplomatici stranieri a Teheran, Araghchi ha sottolineato che l’Iran rimane disponibile a costruire un clima di fiducia attraverso la diplomazia. Tuttavia, ha precisato che questo richiede che le controparti dimostrino un reale interesse per la mediazione, evitando che la diplomazia sia usata come copertura per altri obiettivi. Il ministro ha anche annunciato che la cooperazione con l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) assumerà una nuova forma, in seguito a una recente legge iraniana che sospende i rapporti con l’organismo di controllo Onu. Le richieste di monitoraggio dei siti nucleari saranno valutate caso per caso, tenendo conto delle questioni di sicurezza nazionale.
Pressioni internazionali e posizione di Mosca
Sul fronte internazionale, fonti europee e israeliane riportano che il presidente russo Vladimir Putin avrebbe espresso il proprio sostegno a un accordo di “arricchimento zero” dell’uranio iraniano, incoraggiando Teheran a impegnarsi in tal senso per favorire i negoziati con gli Stati Uniti. Tuttavia, gli iraniani hanno respinto questa proposta, mantenendo la loro posizione contraria. È importante ricordare che la Russia è storicamente un alleato diplomatico dell’Iran sulla questione nucleare, ma la recente escalation militare fra Israele e Iran ha portato Mosca a una posizione più rigida.
Evoluzione del contesto geopolitico e diplomatico
Il sostegno di Putin a un accordo di arricchimento zero arriva in un momento di alta tensione regionale. Dopo i bombardamenti statunitensi che hanno distrutto tre siti nucleari iraniani – Fordow, Natanz e Isfahan – e la conseguente escalation militare, la diplomazia internazionale si concentra ora su possibili vie di negoziazione per evitare un conflitto più ampio.
Il presidente Trump ha espresso la volontà di incontrare i rappresentanti iraniani, sottolineando l’importanza di un cessate il fuoco e di un accordo stabile, mentre dall’Iran arrivano richieste di rispetto e buona volontà come condizioni imprescindibili per tornare al tavolo negoziale. In tale contesto, la posizione russa assume un ruolo chiave, dato il peso storico di Mosca nelle questioni mediorientali e la sua influenza su Teheran.
L’attenzione rimane alta anche per le attività dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA), che ha confermato l’assenza di aumenti nei livelli di radiazione dopo i recenti attacchi, ma insiste sulla necessità di monitoraggio continuo per garantire la conformità agli accordi internazionali.






