Mosca, 16 settembre 2025 – Le esercitazioni militari Zapad 2025, che vedono impegnate Russia e Bielorussia, si svolgono in un momento di crescente tensione internazionale e mettono in evidenza la solidità dell’alleanza tra Mosca e Minsk. Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato la partecipazione di circa 100.000 uomini, dislocati in 41 campi di addestramento, e ha presenziato personalmente alle manovre presso il poligono di Mulino, nella regione di Nizhny Novgorod.
Zapad 2025, un banco di prova per la sicurezza regionale
Le esercitazioni, in programma dal 12 al 16 settembre, rappresentano un test cruciale per verificare la capacità delle due nazioni di operare in maniera coordinata contro potenziali minacce esterne. Valery Revenko, a capo del dipartimento per la cooperazione militare internazionale del ministero della Difesa bielorusso, ha spiegato che l’obiettivo principale è rafforzare la difesa dello Stato dell’Unione e garantire la prontezza delle forze armate in scenari di conflitto.
I numeri tra dichiarazioni e fonti ufficiali
Se Putin ha parlato di circa 100.000 soldati impegnati nelle manovre, l’agenzia Ria Novosti, citando documenti relativi alla fase pratica dell’addestramento a Mulino, fornisce cifre più contenute: oltre 50.000 militari russi e circa 7.000 bielorussi. Una discrepanza che sottolinea come i dati relativi alle esercitazioni siano oggetto di interpretazioni differenti da parte delle fonti ufficiali.
La partecipazione indiana a Zapad 2025
Accanto alle truppe di Mosca e Minsk, è presente anche un piccolo contingente proveniente dall’India. Si tratta di 65 militari, di cui 57 dell’esercito, 7 appartenenti all’aeronautica e un ufficiale della Marina. Secondo il ministero della Difesa di Nuova Delhi, l’iniziativa si concentra su operazioni congiunte a livello di compagnia e intende rafforzare i legami con la Russia, consolidando la fiducia reciproca e lo spirito di collaborazione tra i due Paesi.
Simulazioni con missili Oreshnik e armi non strategiche
Le esercitazioni Zapad 2025 hanno incluso anche una fase altamente simbolica e controversa: la simulazione di pianificazione e impiego di armi nucleari non strategiche. Come dichiarato dal capo di Stato maggiore bielorusso Pavel Muraveiko, è stato inoltre testato il dispiegamento del sistema missilistico mobile Oreshnik. Si tratta di razzi balistici ipersonici a media gittata, che Mosca considera potenzialmente dotabili di testate nucleari.
Questa scelta conferma le intenzioni già manifestate in passato dal Cremlino: nel 2023 Putin aveva autorizzato il trasferimento di armamenti nucleari tattici in Bielorussia e promesso l’installazione dei missili Oreshnik sul territorio bielorusso, rafforzando così il deterrente strategico nell’area.






