Mosca, 29 dicembre 2025 – Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto che disciplina il servizio di leva militare per l’anno 2026. Il documento, pubblicato ufficialmente oggi, definisce le modalità e i tempi del reclutamento, confermando alcune novità introdotte nel 2025 e delineando l’organizzazione della chiamata al servizio militare.
Putin firma il decreto per la leva
Secondo il decreto presidenziale, le operazioni di chiamata al servizio militare si svolgeranno continuativamente per l’intero anno solare, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2026. Il reclutamento riguarderà 261 mila uomini di età compresa tra i 18 e i 30 anni, attualmente non appartenenti alla riserva. Questa nuova modalità rappresenta un’evoluzione rispetto al passato: nel 2025, infatti, la Russia ha approvato una legge che ha unificato il periodo di reclutamento, che in precedenza era diviso in sessioni stagionali.
Nonostante la chiamata al servizio militare si estenda su tutto l’anno, la selezione e l’invio effettivo dei cittadini nelle unità militari continueranno a essere effettuati in due sessioni semestrali, ad aprile e a ottobre, come da prassi consolidata.
Il ministero della Difesa russo ha inoltre reso noto che si è appena conclusa la campagna di leva autunnale 2025, durante la quale sono stati arruolati 135 mila nuovi militari.
Contesto geopolitico e conflitto in Ucraina
La firma del decreto arriva in un momento di forte tensione internazionale, con il conflitto tra Russia e Ucraina che ha superato il 1.400° giorno. Le trattative di pace proseguono, con vari attori internazionali coinvolti, ma permangono nodi irrisolti riguardanti il Donbass, le garanzie di sicurezza per Kiev e la centrale nucleare di Zaporizhzhia.
Parallelamente, il Cremlino ha recentemente denunciato un presunto attacco con droni ucraini contro una residenza presidenziale russa nella regione di Novgorod, episodio che Kiev ha smentito definendolo una falsità. Nel frattempo, i negoziati di pace si mantengono in una fase delicata, con interlocuzioni continue tra Russia, Stati Uniti e Ucraina, e con la mediazione di altri Paesi europei.
La decisione di Putin di firmare il decreto sul servizio militare di leva si inserisce così nel quadro di una strategia di rafforzamento delle capacità difensive russe in un contesto di conflitto prolungato e complesso.






