Mosca, 28 luglio 2025 – In un clima internazionale sempre più teso per i conflitti in Medio Oriente, il presidente della Russia Vladimir Putin ha avuto oggi un colloquio telefonico con il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu. Durante la conversazione, il leader russo ha sottolineato la posizione del suo Paese a favore di una “risoluzione esclusivamente pacifica dei problemi e dei conflitti presenti nella regione”, come riportato dal Cremlino.
Dialogo diplomatico tra Putin e Netanyahu
Il colloquio tra Putin e Netanyahu si inserisce in un contesto di forte instabilità mediorientale. Negli ultimi mesi, l’Iran ha lanciato una serie di attacchi missilistici contro il territorio israeliano, provocando allarmi e sirene antiaeree in diverse città, tra cui Tel Aviv. Il cessate il fuoco è stato raggiunto lo scorso 24 giugno.
La Siria invece è stata teatro di una rapida avanzata dei ribelli, con la caduta di Damasco e la fuga del presidente Bashar al-Assad, che secondo fonti del Cremlino si trova ora a Mosca, dove è stato concesso asilo politico. Questo cambio di scenario ha aperto nuove dinamiche nella regione, con Israele che ha intensificato i raid aerei su obiettivi in Siria prima di raggiungere un accordo per il cessate il fuoco lo scorso 20 luglio.
In questo quadro, Netanyahu ha definito la caduta di Assad come un’opportunità storica per il popolo siriano e ha espresso la volontà di raggiungere un accordo sugli ostaggi a Gaza, sottolineando il ruolo cruciale della stabilità nella regione per la sicurezza di Israele. Ed è proprio nella Striscia che ancora le armi non riescono a tacere.
La posizione della Russia e le sfide regionali
Il dialogo telefonico tra Putin e Netanyahu testimonia dunque la complessità degli equilibri mediorientali, dove le potenze internazionali cercano un ruolo di mediazione mentre si intensificano le tensioni tra attori statali e non statali.
Le prossime settimane saranno decisive per comprendere se questa apertura diplomatica potrà tradursi in passi concreti verso una stabilizzazione della regione. Intanto, la comunità internazionale osserva con attenzione, mentre le sirene continuano a suonare e i missili volano nel cielo del Medio Oriente.






