PECHINO, 3 SETTEMBRE 2025 – Il presidente russo Vladimir Putin e il leader nordcoreano Kim Jong-un hanno tenuto un incontro bilaterale a Pechino, presso la Diaoyutai State Guesthouse, nel contesto delle celebrazioni per l’80° anniversario della vittoria della Cina nella Seconda guerra mondiale. Al centro del dialogo la comune lotta contro quello che Putin ha definito il “nazismo moderno”, sottolineando la collaborazione tra Russia e Corea del Nord.
Putin e Kim Jong-un a Pechino: un asse strategico contro il “nazismo moderno”
Durante il vertice, il presidente russo Putin ha espresso il proprio ringraziamento a Kim per il sostegno militare fornito da Pyongyang nella guerra in corso in Ucraina. Il riferimento alla lotta contro il “nazismo moderno” rappresenta un elemento centrale nella narrativa di Mosca per giustificare le proprie azioni internazionali, mentre la Corea del Nord si conferma un alleato chiave nel panorama geopolitico attuale.
Il bilaterale è iniziato dopo la partecipazione congiunta alla parata militare in Piazza Tienanmen, alla presenza anche del presidente cinese Xi Jinping, che ha offerto un ricevimento ufficiale presso la Grande sala del popolo. Un dettaglio simbolico dell’incontro è stato il viaggio di Kim a bordo dell’auto presidenziale russa Aurus President, sottolineando il clima di cooperazione e rispetto reciproco.
Il contesto geopolitico e il ruolo dei due leader
Vladimir Putin, al potere in Russia dal 1999 (con alcune interruzioni) e con un passato da ufficiale del KGB, ha guidato il paese attraverso fasi di forte tensione internazionale, culminate nella guerra in Ucraina iniziata nel 2022. La sua presidenza è caratterizzata da una politica estera assertiva e da un progressivo accentramento del potere interno.
Dall’altra parte, Kim Jong-un, leader supremo della Corea del Nord dal 2011, continua a consolidare la sua autorità tramite un rigido controllo politico e militare. La sua leadership è segnata da un programma nucleare controverso e da una forte retorica anti-occidentale. L’incontro con Putin riflette la volontà di entrambi di rafforzare legami strategici contro quello che percepiscono come un ordine mondiale ostile.
Questo bilaterale, in un momento di alta tensione internazionale, evidenzia il rafforzamento di un asse tra Mosca e Pyongyang, con implicazioni rilevanti per l’equilibrio geopolitico globale.






