Parigi, 28 ottobre 2025 – La figlia minore di Brigitte Macron, Tiphaine Auzière, si è presentata al tribunale di Parigi per testimoniare durante il processo contro coloro che hanno diffuso la falsa accusa che la madre fosse una persona transgender. In aula con un tailleur blu e un aspetto serio, Tiphaine ha preso la parola rivolgendosi a tutti “come figlia, come donna e come madre”, sottolineando il grave impatto che queste fake news hanno avuto sulla vita della première dame francese.
Il racconto della figlia di Brigitte Macron
Durante l’udienza, Tiphaine, avvocata di 41 anni, ha descritto il cambiamento negativo nella salute e nella qualità della vita di Brigitte Macron a partire dal 2021, quando le prime notizie diffamatorie hanno cominciato a circolare. Ha riferito che la madre è stata vittima di un vero e proprio “raid di odio online”, con messaggi incessanti e molesti che mettono in discussione la sua identità e la sua onestà. A supporto delle sue affermazioni, la figlia ha presentato un certificato medico che attesta come tale campagna denigratoria abbia influito in modo concreto sul benessere fisico e psicologico della donna.
Tiphaine ha inoltre raccontato come Brigitte sia costretta a prestare attenzione a ogni minimo dettaglio del suo comportamento e del suo abbigliamento, consapevole che ogni gesto possa essere strumentalizzato per perpetuare menzogne. “Non può far finta di niente quando legge tutti quegli orrori – ha aggiunto – ma ha imparato a conviverci, anche se soffre per gli effetti che tutto ciò ha sui suoi figli e nipoti”.
Le richieste della Procura e le reazioni in aula
Il pubblico ministero ha chiesto pene detentive con la condizionale da 3 a 12 mesi e multe fino a 8.000 euro per i dieci imputati, di età compresa tra i 41 e 65 anni. Tra questi, tre sono stati identificati come “istigatori” delle false informazioni: la medium Amandine Roy, il gallerista Bertrand Scholler e Aurélien Poirson-Atlan, noto sul web come Zoé Sagan.
Durante il processo, gli avvocati della difesa hanno criticato la testimonianza di Tiphaine definendola “vuota” e hanno espresso disappunto per l’assenza di Brigitte Macron, presente invece solo tramite rappresentanza legale. I difensori hanno ironizzato affermando che la première dame preferisce “andare alle sfilate di moda piuttosto che presentarsi davanti alla giustizia”.
Brigitte Macron, che dal 2017 ricopre il ruolo di Première dame di Francia, ha infatti scelto di non partecipare personalmente al dibattimento, affidandosi alla testimonianza della figlia e al lavoro degli avvocati. La vicenda evidenzia ancora una volta le difficoltà affrontate dalla moglie del presidente Emmanuel Macron, vittima da anni di attacchi personali e di voci infondate, che continuano a minacciare la sua immagine pubblica e privata.

