Lisboa, 18 giugno 2025 – Un’importante operazione condotta dall’unità antiterrorismo della Polizia giudiziaria del Portogallo ha portato allo smantellamento di un gruppo terroristico di estrema destra, conosciuto come Movimento armillare lusitano (Mal). L’intervento ha consentito l’arresto di sei persone, tra cui un agente di pubblica sicurezza, e il sequestro di un vasto arsenale, comprendente materiale esplosivo e armi da fuoco, alcune delle quali prodotte mediante l’uso di stampanti 3D, un fenomeno ancora poco comune in Portogallo.
Un arsenale sorprendente e innovativo
Le forze dell’ordine hanno definito l’arsenale sequestrato “sorprendente” per la sua qualità, quantità e varietà. Le armi recuperate, valutate diverse migliaia di euro, testimoniano un livello di preparazione e sofisticazione notevole per un gruppo di questa natura nel territorio portoghese. L’impiego di tecnologie moderne come la stampa tridimensionale per la realizzazione di armi rappresenta un elemento di novità che preoccupa gli investigatori.
Obiettivi politici e minacce alla democrazia del Portogallo
Secondo le indagini, il Mal non sarebbe stato coinvolto nei recenti episodi di violenza politica e crimini d’odio che hanno interessato il Paese, ma puntava a trasformarsi in un movimento politico con una milizia armata, preparandosi a compiere azioni violente di grande impatto. Tra i piani più inquietanti, basati sull’analisi delle chat private su Telegram, vi sarebbe stata la possibile invasione dell’Assemblea della Repubblica, il parlamento portoghese situato a Lisbona. Questa azione avrebbe rappresentato un attacco diretto alle istituzioni democratiche del Portogallo, con conseguenze potenzialmente devastanti per la stabilità nazionale.
L’operazione conferma l’attenzione delle autorità portoghesi nel contrastare la minaccia rappresentata da gruppi di estrema destra, la cui ideologia si ispira a modelli neofascisti e ultranazionalisti, capaci di mettere a rischio la sicurezza pubblica e l’ordine democratico. Il caso del Movimento armillare lusitano si inserisce in un contesto europeo più ampio, dove il ritorno di tali formazioni richiede un monitoraggio costante e una risposta efficace da parte degli Stati.






