La Polonia ha innalzato il livello di allerta lungo i suoi confini orientali, schierando circa 40mila soldati al confine con Russia e Bielorussia in risposta a una massiccia incursione di droni russi che ieri hanno violato il suo spazio aereo. La decisione, annunciata dalla televisione pubblica polacca TVP, si inserisce in un contesto di tensioni crescenti con la Russia e la Bielorussia, alleate nel conflitto ucraino e protagoniste di esercitazioni militari congiunte.
Restrizioni e sorveglianza aerea in Polonia: schierati 40mila militari al confine con Russia e Bielorussia
A seguito dell’intrusione di circa 20 droni di fabbricazione russa, la Polonia ha limitato il traffico aereo lungo il confine orientale fino ai primi di dicembre, misura adottata per “garantire la sicurezza nazionale”. Il dispositivo di difesa è stato rafforzato con la presenza di aerei di ricognizione della NATO, tra cui un velivolo italiano partito dall’Estonia, che monitorano costantemente la frontiera con la Russia. L’attacco è stato definito “una provocazione deliberata” che ha fatto scattare l’articolo 4 del Trattato Atlantico, attivando consultazioni tra i Paesi membri sulla sicurezza collettiva.
Reazioni internazionali e appelli alla diplomazia
L’Alta rappresentante dell’Unione Europea, Kaja Kallas, ha condannato con forza l’incursione definendola “parte di una grave escalation” e ha ribadito il sostegno a Varsavia. Anche il governo tedesco ha annunciato il rafforzamento del proprio impegno di difesa aerea in Polonia, mentre il primo ministro britannico Keir Starmer ha espresso solidarietà e si è detto pronto a sostenere ulteriori schieramenti Nato nella regione.
Il Segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, ha ammonito sul rischio di “scivolare in un baratro di violenza incontrollata”, sottolineando la necessità di intensificare gli sforzi diplomatici per evitare un conflitto su larga scala.
Sul fronte politico, il presidente polacco Karol Nawrocki ha descritto l’intrusione come un “test delle capacità della NATO”, ringraziando le forze militari per la pronta risposta e sottolineando la determinazione di Varsavia a non farsi intimidire.
La Polonia, membro storico della NATO e dell’Unione Europea, si trova oggi al centro di una nuova fase di tensione che richiama le ombre della storia europea e la necessità di un equilibrio delicato tra forza militare e diplomazia multilaterale.






