Un nuovo sviluppo nell’inchiesta sul sabotaggio dei gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2 del settembre 2022: la Procura federale tedesca ha confermato l’arresto in Polonia di un cittadino ucraino, identificato come Volodymyr Z., sospettato di aver preso parte all’operazione che ha causato le esplosioni nei condotti sottomarini. Contro di lui era stato emesso un mandato di arresto europeo.
Il ruolo dell’ucraino arrestato nel sabotaggio dei Nord Stream e le indagini in corso
Volodymyr Z., 46 anni, è un professionista subacqueo che, secondo gli investigatori tedeschi, avrebbe utilizzato la sua esperienza per posizionare le cariche esplosive che il 26 settembre 2022 hanno danneggiato gravemente tre delle quattro condotte dei gasdotti Nord Stream. L’uomo vive in Polonia con la sua famiglia e gode di un permesso di soggiorno in quel Paese. Le autorità tedesche prevedono di procedere alla sua estradizione, ma il trasferimento potrebbe richiedere diverse settimane o mesi.
Le esplosioni, avvenute nelle acque del Mar Baltico vicino all’isola di Bornholm, hanno rappresentato il più grave attacco alle infrastrutture europee dalla Seconda guerra mondiale, causando perdite di gas naturale e un significativo aggravamento della crisi energetica in Europa. Nonostante le indagini avviate da Svezia, Danimarca e Germania, solo la Germania ha finora emesso mandati di arresto nei confronti dei sospettati.
La rete del sabotaggio e gli arresti precedenti
Secondo fonti investigative tedesche e media europei, il sospettato arrestato in Polonia sarebbe parte di un gruppo di almeno sei ucraini individuati come responsabili del sabotaggio. Nel giugno 2024 era stato emesso un mandato di arresto per Volodymyr Z. e altri due connazionali sospettati di aver usato lo yacht “Andromeda” per condurre l’operazione. Nel frattempo, ad agosto 2025, un altro cittadino ucraino, Serhii K., era stato arrestato in Italia con accuse analoghe.
Le indagini hanno raccolto prove importanti come tracce di DNA, impronte e residui di esplosivi a bordo dell’imbarcazione utilizzata, oltre a collegamenti con ambienti dei servizi segreti ucraini, sebbene Kiev abbia respinto ogni coinvolgimento statale nella vicenda.
Il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream continua a pesare sulle relazioni internazionali e sulla sicurezza energetica europea, mentre le autorità giudiziarie tedesche portano avanti l’inchiesta per identificare e assicurare alla giustizia tutti i responsabili.





