Il Parlamento europeo ha respinto con una stretta maggioranza il mandato negoziale sulla proposta della Commissione Ue riguardante gli obblighi di due diligence e di rendicontazione della sostenibilità per le aziende europee. Il voto segreto si è concluso con 318 contrari, 309 favorevoli e 34 astenuti, provocando reazioni contrastanti tra i gruppi politici presenti nell’emiciclo di Strasburgo.
Reazioni dal Partito Popolare Europeo e dai Patrioti per l’Europa
Il relatore del Partito Popolare Europeo (PPE), il svedese Jorgen Warborn, si è detto “deluso dal voto sulla due diligence” ma ha sottolineato la volontà di “continuare a lavorare sulla semplificazione per offrire alle imprese un quadro di certezze”. Warborn ha inoltre rivelato che 31 membri del gruppo socialista hanno votato contro la proposta, chiamando ora i socialisti a chiarire la loro posizione futura. Il PPE, la famiglia politica di centro-destra che sostiene un clima favorevole al business, rimane impegnato ad aiutare le imprese europee.
Dal fronte opposto, il gruppo dei Patrioti per l’Europa – che include Lega, Fidesz e Rassemblement National – ha rivendicato la vittoria definendo la proposta come una “finta semplificazione”. Secondo il loro comunicato, il pacchetto negoziato tra PPE, socialisti e liberali avrebbe apportato solo “piccoli aggiustamenti tecnici” senza ridurre realmente la burocrazia per le imprese. I Patrioti hanno infine promesso di vigilare affinché il Parlamento possa riaprire il testo e introdurre “miglioramenti sostanziali” per un quadro legislativo più favorevole e competitivo.
Due diligence: i prossimi passi dell’Ue e intervento della presidente Metsola
Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo e membro del PPE, ha annunciato che il dibattito e il voto sul testo proseguiranno nella mini-plenaria prevista a Bruxelles a metà novembre. Metsola ha spiegato che per una larga parte del Parlamento il compromesso raggiunto non era sufficiente e che l’impegno del Parlamento resta quello di perseguire la semplificazione e il sostegno alle imprese europee. “Speriamo di tornare davanti al Consiglio tra due settimane per annunciare il successo”, ha dichiarato Metsola in conferenza stampa.
La giornata in Aula è stata caratterizzata da scene di giubilo e tensione, con urla e abbracci provenienti sia dalla destra che dalla sinistra, mentre la cosiddetta maggioranza Ursula ha espresso “mugugni pieni di rabbia repressa”. La bocciatura ha di fatto respinto l’accordo raggiunto a inizio ottobre tra i principali gruppi per rendere meno stringenti gli obblighi di sostenibilità ambientale e sociale per le aziende europee.
Il voto segreto e la divisione dell’assemblea riflettono le tensioni politiche sul delicato equilibrio tra tutela della sostenibilità e semplificazione normativa per le imprese, un tema che rimane centrale nel dibattito europeo. La mini-plenaria di novembre sarà dunque decisiva per definire il futuro della proposta legislativa sulla due diligence.






