Parigi, 1 luglio 2025 – La conferma della condanna a cinque anni di reclusione per lo scrittore franco-algerino Boualem Sansal da parte della Corte d’appello di Algeri ha suscitato una forte reazione diplomatica da parte della Francia. Il Quai d’Orsay ha definito la sentenza “incomprensibile e ingiustificata” e ha rivolto un appello alle autorità algerine affinché adottino un gesto di clemenza, considerando anche le condizioni di salute di Sansal.
La condanna di Boualem Sansal: motivazioni e contesto
Boualem Sansal, autore noto per la sua posizione critica verso il fondamentalismo islamico e il potere politico algerino, è stato arrestato il 16 novembre 2024 al suo arrivo ad Algeri. La sentenza, confermata il 1° luglio 2025 dalla Corte d’appello, lo condanna a cinque anni di carcere per “attentato all’unità nazionale” a seguito di dichiarazioni rilasciate nell’ottobre 2024 a Frontières, media francese di estrema destra. In tali dichiarazioni, Sansal aveva affermato che alcune regioni dell’odierna Algeria, come Tlemcen, Orano e Mascara, erano in passato territori appartenenti al Marocco durante la colonizzazione francese.
Il tribunale di Dar El Beida aveva già emesso la stessa sentenza il 27 marzo scorso, infliggendo anche una multa di 500.000 dinari al noto scrittore, vincitore del Grand Prix du roman de l’Académie française nel 2015. Sansal, che ha ottenuto la cittadinanza francese nel 2024, è inoltre noto per i suoi numerosi romanzi e saggi di denuncia, tra cui “2084: La fine del mondo”.
Appello dalla Francia e intervento del Primo Ministro Bayrou
Il portavoce del Ministero degli Esteri francese ha sottolineato l’“incomprensibilità” della decisione giudiziaria e la necessità di una soluzione “rapida, umanitaria e degna” che tenga conto dello stato di salute di Sansal, la cui moglie è ricoverata in Francia. Parallelamente, il Primo Ministro francese, François Bayrou, ha invocato l’adozione di “misure di grazia” presidenziali a favore dello scrittore, auspicandone la liberazione e una cura adeguata.
La situazione dello scrittore franco-algerino resta al centro dell’attenzione internazionale, mentre la Francia si impegna a sollecitare una revisione umanitaria del caso.






