Castel Gandolfo, 18 novembre 2025 – Papa Leone XIV, nel lasciare la residenza estiva di Castel Gandolfo, ha ribadito la necessità di un cessate il fuoco in Ucraina come primo passo imprescindibile per avviare un dialogo di pace. Interpellato dai giornalisti sulla possibilità di una pace con la cessione di territori ucraini, il Pontefice ha sottolineato che “questo devono decidere loro, la Costituzione ucraina è molto chiara“.
Il Papa auspica cessate il fuoco e dialogo
“Il problema è che se non c’è un cessate il fuoco, se non arrivano a qualche punto per dialogare e vedere come risolvere questo problema, purtroppo tutti i giorni stanno morendo le persone“, ha aggiunto Papa Leone Leone XIV. La sua è una chiamata urgente alla pace, che deve partire da un’immediata sospensione delle ostilità per poi consentire negoziati concreti tra le parti in conflitto.
In un momento storico di grande tensione internazionale, il Pontefice ha richiamato l’attenzione sui costi umani della guerra, evidenziando la sofferenza quotidiana che si consuma tra la popolazione civile.
Il Papa, conversando con i giornalisti prima di lasciare Castel Gandolfo, ha espresso anche un apprezzamento per la dichiarazione dei vescovi degli Stati Uniti sui provvedimenti negli Usa contro i migranti e i richiedenti asilo.

Papa Leone XIV e la vita a Castel Gandolfo: sport e spiritualità
Nella stessa occasione, il Papa ha raccontato ai giornalisti come trascorra il tempo a Villa Barberini, tra momenti dedicati a tennis, piscina, lettura e lavoro. “Tutti dovrebbero fare attività per il corpo e per l’anima“, ha suggerito. Per lui, ha detto, una pausa settimanale è fondamentale per mantenere equilibrio e benessere.
Nel contesto più ampio del sostegno internazionale all’Ucraina, la Conferenza per la ricostruzione del paese che si tiene a Roma vede un impegno globale, con la partecipazione di oltre 5.000 delegati e leader mondiali. Il presidente ucraino Zelensky, accolto anche da Papa Leone XIV e dal presidente Mattarella, ha confermato la disponibilità a un cessate il fuoco incondizionato, mentre la comunità internazionale discute misure di sostegno economico e militare per Kiev.
Le parole del Pontefice si inseriscono in questo sforzo collettivo, sottolineando la priorità della pace e della vita umana in un momento drammatico per l’Europa e il mondo.





