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Home Esteri

Palantir, il ruolo dell’azienda che alimenta le politiche più controverse di Trump

Durante il secondo mandato di Trump, Palantir ha rafforzato in modo significativo la propria posizione all’interno dell’apparato federale

by Alessandro Bolzani
16 Dicembre 2025
Il logo di Palantir

Il logo di Palantir | Unsplash @Mariia Shalabaieva - Alanews.it

Negli Stati Uniti, il confine tra potere politico e infrastruttura tecnologica appare sempre più sottile. È da questa zona grigia che prende le mosse l’episodio di The Daily dedicato a Palantir, la società di analisi dei dati diventata uno dei partner più rilevanti della seconda presidenza di Donald Trump. Attraverso il racconto del podcast del New York Times emerge non solo il peso crescente dell’azienda nelle politiche federali più controverse, ma anche la trasformazione ideologica del suo CEO, Alex Karp, e le domande che questa alleanza solleva sul futuro della democrazia americana.

Palantir come pilastro tecnologico della Casa Bianca

Durante il secondo mandato di Trump, Palantir ha rafforzato in modo significativo la propria posizione all’interno dell’apparato federale. L’azienda si è aggiudicata contratti per un valore complessivo di centinaia di milioni di dollari, diventando un fornitore chiave per alcune delle politiche più controverse dell’amministrazione.

Uno degli incarichi più discussi riguarda lo sviluppo di un software destinato a supportare l’Immigration and Customs Enforcement nelle operazioni di individuazione e deportazione dei migranti irregolari. A questo si aggiunge un progetto avviato nel mese di maggio, con cui l’amministrazione Trump ha affidato a Palantir la compilazione e l’organizzazione di dati relativi ai cittadini americani. Due fronti che hanno consolidato il ruolo dell’azienda come infrastruttura tecnologica centrale per la sicurezza interna.

Alex Karp, da “democratico da sempre” a alleato di Trump

Il podcast The Daily dedica ampio spazio alla figura di Alex Karp, considerata decisiva per comprendere l’attuale traiettoria di Palantir. Karp si è a lungo definito un “democratico da sempre”, finanziando candidati del Partito Democratico e muovendosi in ambienti lontani dal trumpismo.

The CEO of Palantir, Alex Karp, is high on drugs live on stage. Does he have security clearance? pic.twitter.com/U92zwpEXCi

— Mykhaïlo Golub (@golub) December 5, 2025

Eppure, nel corso degli anni, la sua posizione si è progressivamente spostata. L’episodio definisce questa evoluzione una vera trasformazione ideologica, che lo ha portato a difendere apertamente Donald Trump e a diventare uno dei principali sostenitori del suo approccio su immigrazione e sicurezza nazionale. Una metamorfosi che non appare improvvisata, ma il risultato di un percorso lungo e complesso.

Il racconto di Michael Steinberger e “The Philosopher in the Valley”

A guidare l’analisi del podcast è Michael Steinberger, giornalista del New York Times e autore del libro The Philosopher in the Valley. Il volume è il frutto di sei anni di interviste con Alex Karp e offre uno sguardo privilegiato sul suo pensiero, sulle sue contraddizioni e sulla sua visione del potere.

Secondo Steinberger, la parabola personale del CEO di Palantir riflette una più ampia trasformazione della Silicon Valley, dove una parte dell’élite tecnologica ha abbandonato le tradizionali affinità progressiste per avvicinarsi a un’idea di Stato forte, capace di usare la tecnologia come strumento di controllo e deterrenza.

Sorveglianza, sicurezza e linee rosse della democrazia

Uno dei nodi centrali sollevati dal podcast riguarda le implicazioni democratiche del lavoro svolto da Palantir. La creazione di sistemi capaci di incrociare enormi quantità di dati pone interrogativi profondi sull’equilibrio tra sicurezza e diritti civili, soprattutto quando questi strumenti vengono impiegati in contesti come l’immigrazione o il monitoraggio interno.

Alex Karp ha più volte respinto l’idea che Palantir stia costruendo una piattaforma per la sorveglianza di massa dei cittadini innocenti, sostenendo che l’azienda operi esclusivamente a supporto dello Stato contro minacce reali. Tuttavia, il confine tra sorveglianza mirata e infrastruttura generalizzata resta oggetto di dibattito, alimentando timori su possibili derive autoritarie.

Il Successo economico di Palantir

Mentre il dibattito politico si accende, Palantir continua a crescere sul piano finanziario. Il valore delle sue azioni ha raggiunto livelli record, spinto dall’uso dell’intelligenza artificiale e dai contratti governativi sempre più rilevanti. Questo successo, però, non ha spento le critiche.

Ex dipendenti hanno espresso preoccupazioni per il ruolo dell’azienda nelle deportazioni e nella gestione dei dati sensibili, mentre alcuni investitori di primo piano guardano con scetticismo a una valutazione ritenuta eccessiva. Il contrasto tra risultati economici e controversie etiche rende Palantir uno dei casi più emblematici del rapporto tra tecnologia e potere nel XXI secolo.

Una domanda aperta sul futuro degli Stati Uniti

L’episodio di The Daily non offre risposte definitive, ma pone una domanda di fondo: cosa accade quando una società tecnologica privata diventa essenziale per l’attuazione delle politiche più divisive di un governo? La storia di Palantir e la trasformazione di Alex Karp diventano così una lente attraverso cui osservare le tensioni che attraversano l’America contemporanea, tra sicurezza, controllo e tenuta delle istituzioni democratiche.

Tags: Donald TrumpPalantirStati Uniti

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