Il premier ungherese Viktor Orban ha espresso critiche pesanti nei confronti dell’Unione Europea e ha commentato con durezza le posizioni di Donald Trump riguardo alla guerra in Ucraina e alle sanzioni contro la Russia. Le sue dichiarazioni sono state rilasciate in un’intervista a Repubblica, a margine della sua visita a Roma.
Orban: “L’UE non conta nulla, Europa fuori dai giochi”
Secondo Orban, l’Unione europea “non conta nulla” nella gestione della guerra in Ucraina, un conflitto che, a suo avviso, è lasciato nelle mani degli Stati Uniti e della Russia. “Abbiamo appaltato agli americani e ai russi la possibilità di risolvere la guerra. Purtroppo, non abbiamo un ruolo. L’Europa è totalmente fuori dai giochi”, ha dichiarato il premier ungherese.
Orban ha inoltre annunciato di avere in programma un incontro con Donald Trump per discutere della revoca delle sanzioni al petrolio imposte alla Russia: “Presto sarò da Trump per risolvere il problema delle sanzioni al petrolio”, ha affermato.
L’incontro con Meloni e la posizione sulle sanzioni
Sul recente incontro con il presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni, Orban ha sottolineato che “il punto importante è il futuro dell’economia europea, perché sulla guerra resta ben poco da fare”.
Il premier ungherese, noto per la sua posizione euroscettica e il suo orientamento nazionalconservatore, ha da tempo manifestato riserve sull’adesione dell’Ucraina all’UE, ribadendo che l’Ungheria non è obbligata a sostenere questa candidatura e che nessun Paese può essere ricattato per cambiare la propria posizione.
Il dialogo tra Orban e Trump si inserisce in un quadro più ampio di alleanze politiche e strategie energetiche, considerando che l’ex presidente statunitense, tornato alla Casa Bianca nel 2025, ha adottato in passato una politica energetica orientata alla piena indipendenza degli USA e alla rimozione delle restrizioni ambientali sulle fonti fossili, in particolare sul carbone e sul petrolio.
Le tensioni tra Bruxelles, Budapest e Washington restano al centro del dibattito europeo ed internazionale, con l’Ungheria che continua a puntare su un ruolo più autonomo e critico rispetto alle posizioni ufficiali dell’UE.






