New York, 19 settembre 2025 – Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato il ripristino delle sanzioni contro l’Iran legate al suo programma nucleare. La decisione arriva dopo il voto sulla bozza di risoluzione che avrebbe consentito di estendere la revoca delle sanzioni stabilita con l’accordo sul nucleare del 2015, noto come JCPOA (Joint Comprehensive Plan of Action), siglato a Vienna dai principali attori internazionali.
Sanzioni contro l’Iran sul nucleare, il voto e le reazioni
Il Consiglio di Sicurezza Onu, composto da 15 membri, ha respinto la bozza di risoluzione con 9 voti contrari, 4 favorevoli (Russia, Cina, Pakistan e Algeria) e 2 astensioni. Di conseguenza, salvo un accordo dell’ultimo minuto durante la settimana di alto livello dell’Assemblea Generale, le sanzioni contro l’Iran saranno reintrodotte a partire dalla mezzanotte del 28 settembre.
La procedura è stata attivata da Francia, Regno Unito e Germania, che a fine agosto hanno invocato il meccanismo di “snapback”, previsto dall’accordo del 2015, a causa di presunte gravi violazioni da parte di Teheran. Tale meccanismo consente il ripristino automatico delle sanzioni entro 30 giorni. I tre Paesi europei hanno inoltre informato l’Iran di attendere ancora gesti concreti per giungere a una soluzione diplomatica.
Non sono mancate le critiche: la Russia ha invitato gli Stati europei a evitare una mossa che potrebbe portare a una nuova escalation e a una “tragedia“, mentre la Cina ha definito l’attivazione dello snapback “non costruttiva” e potenzialmente dannosa per il processo diplomatico. Intanto, l’Iran ha promesso di rispondere “in modo appropriato” alle nuove sanzioni.
Contesto storico e diplomazia internazionale
L’accordo JCPOA, firmato nel 2015, aveva come obiettivo di limitare le attività nucleari iraniane limitando l’arricchimento dell’uranio e imponendo rigidi controlli da parte dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), in cambio della sospensione delle sanzioni economiche internazionali. Tuttavia, nel 2018 gli Stati Uniti, sotto l’amministrazione Trump, si sono ritirati unilateralmente dall’accordo, reintroducendo le sanzioni e complicando la situazione geopolitica.
Il Consiglio di Sicurezza Onu, organo responsabile del mantenimento della pace e della sicurezza internazionali, continua quindi a essere teatro di tensioni tra le potenze mondiali, con l’Iran al centro di una controversia che coinvolge questioni di proliferazione nucleare, sicurezza regionale e sanzioni economiche. La partita diplomatica resta aperta, con la comunità internazionale che monitora attentamente gli sviluppi nei prossimi giorni.






