Roma, 27 agosto 2025 – Almeno ottanta palestinesi sono rimasti feriti oggi a Nablus, città della Cisgiordania occupata, nel corso di un’operazione militare israeliana ancora in corso. A riportarlo è l’emittente Al Jazeera, che cita fonti mediche locali.
Tra i feriti figura anche un uomo colpito da arma da fuoco. L’esercito israeliano, interpellato dall’agenzia di stampa Afp, ha confermato la presenza di proprie unità sul terreno ma non ha chiarito l’obiettivo del raid.
Secondo alcune testimonianze raccolte tra i residenti, le operazioni sarebbero cominciate intorno alle 3 del mattino, ora locale (le 2 in Italia). I soldati avrebbero fatto irruzione in più quartieri della città vecchia, che conta circa 30.000 abitanti, dando il via a scontri e tensioni che proseguono da diverse ore.
L’Onu: “Quasi 1000 palestinesi sono stati uccisi in Cisgiordania dal 2023”
Dall’ottobre 2023, quasi 1.000 palestinesi sono stati uccisi in Cisgiordania a causa delle operazioni militari israeliane e degli attacchi dei coloni. Lo rende noto l’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR), che denuncia anche il massiccio sfollamento forzato di oltre 42.000 persone. Un bilancio drammatico che sottolinea l’intensificarsi del conflitto nella regione.
Violenze e sfollamenti in Cisgiordania: il ruolo delle forze israeliane e dei coloni
Secondo quanto riportato dall’OHCHR su X, le azioni militari israeliane e le aggressioni dei coloni hanno avuto un impatto devastante sulle comunità palestinesi in Cisgiordania, con continue demolizioni di abitazioni e operazioni di forza che hanno causato ingenti danni materiali e umani. L’ultimo episodio a Al Mughayyir, villaggio situato a est di Ramallah, è emblematico della situazione: giorni di assedio, arresti arbitrari e decine di migliaia di alberi sradicati, in particolare ulivi secolari, che rappresentano una fonte di sostentamento e un simbolo di radicamento per gli abitanti.
Gli abitanti di Al Mughayyir raccontano di un clima di punizioni collettive, con incursioni militari coordinate con gli attacchi dei coloni israeliani, che hanno danneggiato vaste aree agricole e messo a dura prova la resilienza della popolazione locale. Secondo le testimonianze raccolte, i coloni hanno agito con il tacito consenso delle forze armate, spesso senza che intervenissero a proteggere i palestinesi. L’ordinanza militare di recente emanazione, che prevede la confisca di ampie aree a ovest della Alon Road, sembra mirare a consolidare gli insediamenti illegali e a ridurre ulteriormente la presenza palestinese nella regione.
L’appello delle Nazioni Unite e la visione dell’Alto Commissario Volker Türk
L’Alto Commissario per i diritti umani, Volker Türk, in carica dal 17 ottobre 2022, ha espresso la sua preoccupazione per la situazione in Cisgiordania, definendo le violenze di Al Mughayyir come “l’ennesimo esempio dell’oppressione e della coercizione continue nei confronti dei palestinesi”.
Per approfondire: Italia e altri 20 Paesi: “Insediamenti israeliani in Cisgiordania violano il diritto internazionale”






