Tom Fletcher, sottosegretario generale per gli Affari umanitari e coordinatore degli aiuti di emergenza delle Nazioni Unite, ha denunciato la drammatica situazione nel Darfur, regione sudanese martoriata da anni di conflitto e violenze. In un’intervista rilasciata all’agenzia AFP, a seguito di una visita nei territori colpiti, Fletcher ha espresso profonda preoccupazione per la persistente impunità delle atrocità e per il perdurante stato di emergenza umanitaria che affligge la popolazione locale e i rifugiati nel vicino Ciad.
Darfur: una crisi dimenticata e una totale impunità
Secondo Fletcher, il contesto nel Darfur è caratterizzato da una “totale impunità” che ha permesso la reiterazione di crimini gravi, tra cui “esecuzioni di massa, violenze sessuali su vasta scala, torture” e attacchi ai civili in fuga. La caduta di Al-Fashir, ultima roccaforte dell’esercito sudanese conquistata dalle forze paramilitari, ha causato la fuga di quasi 100mila persone, mentre decine di migliaia sono rimaste intrappolate in condizioni di carestia dopo un assedio durato 18 mesi. Fletcher ha sottolineato che il mondo ha mostrato “troppa indifferenza e apatia” rispetto a queste sofferenze, e ha evidenziato l’urgenza di interventi per fornire assistenza sanitaria, alloggi, cibo, servizi igienici e istruzione sia nel Darfur sia nelle aree di accoglienza in Ciad.
Il contesto storico e le dinamiche del conflitto
Il Darfur, regione occidentale del Sudan abitata prevalentemente da popolazioni musulmane, è teatro di un conflitto etnico e politico che dura dal 2003. La tensione tra tribù arabe nomadi, sostenute dal governo centrale di Khartoum, e tribù non arabe sedentarie ha generato una spirale di violenze e repressioni, con le milizie delle Rsf responsabili di numerose atrocità contro i civili. Gli sforzi di pace, inclusi accordi mediati dall’Unione Africana e le missioni di peacekeeping ONU-AU (UNAMID), hanno faticato a fermare le ostilità. La crisi umanitaria è resa ancora più grave dalla desertificazione e dalla scarsità di risorse, che alimentano la competizione e la violenza tra le comunità.
L’appello di Fletcher evidenzia la necessità di un impegno internazionale più deciso per porre fine all’impunità e alleviare le sofferenze di una popolazione che continua a vivere in condizioni estreme, tra violenze, carestia e sfollamenti forzati.





