È la stima di Un Women: “Due ogni ora nei raid dell’Idf sulla Striscia di Gaza”
L’Onu ha stimato che oltre 28 mila donne e ragazze sono state uccise a Gaza dall’inizio della guerra nell’ottobre 2023, rappresentando una vittima ogni ora a causa degli attacchi delle forze israeliane. La nota di Un Women evidenzia la tragica perdita di madri, che ha devastato bambini e famiglie, mettendo in luce il bilancio umano catastrofico del conflitto.
L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha recentemente pubblicato un bilancio allarmante riguardo alla guerra in Gaza, rivelando che oltre 28 mila donne e ragazze sono state uccise dall’inizio del conflitto nell’ottobre 2023. Questo dato, fornito da Un Women, l’agenzia dell’Onu per l’uguaglianza di genere e l’emancipazione femminile, evidenzia una media di una vittima ogni ora durante gli attacchi delle forze israeliane. La gravità di questa situazione non può essere sottovalutata, poiché le vittime non sono solo numeri, ma persone che avevano famiglie e ruoli cruciali all’interno della loro comunità.
Conseguenze devastanti sulla comunità: un aggravamento della già drammatica crisi umanitaria nella Striscia di Gaza
Le vittime di questo conflitto erano principalmente madri, lasciando dietro di sé un numero crescente di bambini orfani e famiglie distrutte. Questo contribuisce a un aggravamento della già drammatica crisi umanitaria nella Striscia di Gaza. La nota di Un Women sottolinea l’impatto devastante di queste perdite, non solo sulle famiglie, ma anche sulle comunità, poiché le donne svolgono ruoli chiave nella cura, nella trasmissione della cultura e nella stabilità sociale.
Crisi umanitaria in aumento
Il conflitto ha portato a conseguenze catastrofiche, intensificando una crisi umanitaria che già affliggeva Gaza, dove la popolazione vive sotto un blocco prolungato e in condizioni di estrema vulnerabilità. Le strutture sanitarie sono al collasso e i servizi essenziali, come acqua potabile e cibo, sono sempre più difficili da reperire. L’emergenza sanitaria è ulteriormente aggravata dalla mancanza di forniture mediche e da un sistema sanitario già sovraccarico, incapace di gestire il numero crescente di feriti.
Appelli al cessate il fuoco
Il segretario generale dell’Onu, António Guterres, ha lanciato appelli urgenti al cessate il fuoco e alla protezione dei civili, esprimendo preoccupazione per l’elevato numero di vittime civili, in particolare donne e bambini. In questo contesto, le organizzazioni internazionali stanno cercando di raccogliere fondi per fornire assistenza umanitaria, ma le restrizioni al movimento e le difficoltà logistiche rendono la situazione ancora più critica.
Questa tragedia mette in evidenza l’urgenza di un intervento internazionale. Le Nazioni Unite, insieme ad altre organizzazioni, stanno esplorando modi per portare aiuti umanitari e proteggere i diritti delle donne e delle ragazze, ma il conflitto continua a ostacolare gli sforzi di pace e stabilità nella regione. È fondamentale che la comunità internazionale prenda coscienza di questa crisi e agisca per garantire un futuro migliore per tutti coloro che sono colpiti da questa terribile guerra.






