Roma, 31 agosto 2025 – Nella notte appena trascorsa, l’Ucraina è stata nuovamente bersaglio di un massiccio attacco con droni da parte delle forze russe. Secondo quanto riferito dall’aeronautica militare ucraina tramite il proprio canale Telegram, sono stati lanciati complessivamente 142 droni sul territorio nazionale, la maggior parte dei quali è stata efficacemente neutralizzata. Tuttavia, i raid hanno causato significativi danni alle infrastrutture energetiche, in particolare nella regione di Odessa, lasciando al buio oltre 29.000 abitanti di Chornomorsk.
Attacco notturno e blackout a Odessa
L’esercito russo ha colpito nella notte del 31 agosto quattro impianti energetici nell’area di Odessa, provocando un blackout quasi totale. Il capo dell’Amministrazione Militare Regionale di Odessa, Oleh Kiper, ha confermato tramite Telegram che le infrastrutture energetiche, in particolare nella città portuale di Chornomorsk e nei suoi dintorni, sono state danneggiate, causando l’interruzione dell’erogazione elettrica a decine di migliaia di utenti. Nonostante ciò, i lavori di ripristino sono già in corso e le strutture critiche continuano a funzionare grazie all’ausilio di generatori di emergenza.
In parallelo, la regione di Zaporizhzhia ha subito un’intensa ondata di attacchi, con quasi 400 raid in 24 ore. Il capo dell’Amministrazione Regionale, Ivan Fedorov, ha denunciato che 391 attacchi hanno colpito 16 insediamenti, causando la morte di una persona e il ferimento di altre 37. Le forze russe hanno impiegato una combinazione di missili, attacchi aerei, droni (286 solo nella regione di Zaporizhzhia) e artiglieria pesante. Questo intensificato bombardamento ha avuto come obiettivo sia la popolazione civile sia le infrastrutture strategiche, aggravando ulteriormente la situazione umanitaria.
La replica ucraina e la situazione sul fronte di Kharkiv
Sul fronte militare, l’esercito ucraino ha riportato un successo significativo nella regione di Kharkiv, riconquistando il villaggio di Myrne, situato vicino a Kupyansk. Questa località era strategica poiché consentiva alle truppe russe di controllare la strada principale verso Kupyansk, città che continua a subire pesanti bombardamenti russi. Viktor Trehubov, portavoce del Gruppo Operativo-Strategico di Dnipro, ha confermato la riconquista di Myrne, sottolineando che le forze ucraine stanno proseguendo l’avanzata.
La popolazione civile di Kupyansk, tuttavia, continua a vivere in condizioni estremamente difficili: la città è priva di elettricità, gas e acqua, e il ripristino dei servizi essenziali è impedito dall’intensità dei bombardamenti e dalla distruzione quotidiana causata dalle truppe russe. Secondo Andriy Besedin, capo dell’amministrazione militare-civile di Kupyansk, circa 1.800 civili sono rimasti nella città, molti dei quali intrappolati senza accesso ai servizi di base, soprattutto sulla riva destra del fiume.
Smentita ucraina delle affermazioni russe
Lo Stato maggiore ucraino ha risposto alle dichiarazioni del capo di Stato maggiore russo, Valery Gerasimov, che aveva affermato un’espansione territoriale russa di oltre 3.500 chilometri quadrati dall’inizio dell’offensiva di marzo. Kiev ha definito queste affermazioni come “bugie” e “desideri irrealizzabili”, sottolineando che dopo oltre tre anni e mezzo di aggressione su vasta scala, l’offensiva estiva russa si è conclusa senza risultati concreti. Le truppe di Mosca non hanno infatti ottenuto il pieno controllo di alcuna grande città ucraina.






