Roma, 21 luglio 2025 – In un clima segnato da tensioni diplomatiche e politiche, il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha voluto chiarire con fermezza la natura degli emendamenti al Regolamento sanitario internazionale (2005) adottati nel 2024, a seguito di un acceso dibattito suscitato dal rifiuto degli Stati Uniti e dell’Italia di ratificarli.
Tedros Ghebreyesus: “L’Oms non impone lockdown né restrizioni”
Attraverso un dettagliato post su X (ex Twitter), il capo dell’Oms ha sottolineato che gli emendamenti non rappresentano un rafforzamento del potere dell’agenzia, bensì uno strumento volto a migliorare la cooperazione tra gli Stati membri in vista di future emergenze pandemiche. “L’Oms non ha mai avuto il potere di imporre lockdown, restrizioni di viaggio o altre misure simili; sono gli Stati membri a detenere tale potestà, qualora ne ravvisino la necessità”, ha precisato Tedros, smentendo le affermazioni del segretario alla Salute statunitense Robert F. Kennedy Jr e del segretario di Stato Marco Rubio, i quali hanno espresso preoccupazioni riguardo a una presunta perdita di sovranità nazionale. Il direttore generale ha inoltre definito “distruttivo e disastroso” l’uso delle epidemie a fini propagandistici, ribadendo l’imparzialità dell’Oms e l’importanza della tempestiva comunicazione del rischio per la tutela della salute pubblica.
Italia e Usa: un rifiuto condiviso e le reazioni politiche
Anche l’Italia, tramite una lettera ufficiale del ministro della Salute Orazio Schillaci indirizzata a Ghebreyesus, ha notificato il rifiuto degli emendamenti, seguendo la linea degli Stati Uniti. La decisione italiana ha scatenato un acceso dibattito politico interno: mentre Fratelli d’Italia ha difeso la scelta del governo Meloni e del ministro Schillaci, l’opposizione – dal Partito Democratico al Movimento 5 Stelle e ad Azione – ha accusato l’esecutivo di aver compiuto un atto “irresponsabile” e di essersi allineato a posizioni politiche statunitensi ritenute pericolose per la sovranità nazionale. Il nodo del contendere è rappresentato dalla percepita possibilità che gli emendamenti avrebbero potuto attribuire all’Oms un controllo più incisivo sulle politiche sanitarie nazionali, ipotesi che Tedros ha categoricamente smentito.






