Roma, 29 ottobre 2025 – L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha reso noto che, dall’inizio del conflitto nella Striscia di Gaza, sono stati evacuati oltre 7.600 pazienti che necessitavano di cure specialistiche d’urgenza all’estero. Di questi, due terzi sono bambini, un dato che sottolinea la drammatica condizione umanitaria della popolazione civile. Tuttora, secondo l’Oms, rimangono da evacuare altre 15.600 persone malate o ferite.
Destinazioni dei pazienti evacuati da Gaza
Secondo i dati aggiornati al 28 ottobre 2025, la maggior parte dei pazienti trasferiti è stata accolta in diversi Paesi del Medio Oriente e oltre. In particolare, l’Egitto ha ospitato 3.995 pazienti, seguito dagli Emirati Arabi Uniti con 1.450, il Qatar con 970 e la Turchia con 437. Altri pazienti sono stati accolti in paesi europei e extraeuropei: tra questi, l’Unione Europea ha ricevuto 299 casi, mentre la Giordania ha accolto 253 persone, l’Algeria 136, la Tunisia 73, l’Oman 56 e gli Stati Uniti 48. Recentemente, più di 1.000 pazienti sono stati evacuati nella Regione Europea dell’Oms, la quale include anche Stati extra UE, con la Turchia, l’Italia e l’Uzbekistan in testa come principali destinatari, seguiti da Spagna e Regno Unito.
Le missioni di evacuazione dell’Oms
Le evacuazioni mediche organizzate dall’Oms sono completamente gratuite e comprendono non solo il trasporto e le cure sanitarie, ma anche l’alloggio e il supporto per gli accompagnatori, soprattutto nel caso di minori. Questi interventi sono riservati a pazienti gravemente malati o feriti, che necessitano di trattamenti salvavita non disponibili nella Striscia di Gaza, dopo una valutazione medica presso ospedali pubblici locali.
Un professionista sanitario coinvolto nelle missioni MedEvac ha raccontato le storie drammatiche dei bambini feriti, spesso privi di bagagli o ricordi, sottolineando come queste operazioni rappresentino “una goccia nel mare della sofferenza” di un’intera popolazione. Dal fronte umanitario arriva un appello urgente per un cessate il fuoco immediato e l’apertura di corridoi sicuri per consentire cure adeguate a chi fugge dal conflitto.
L’Oms continua a coordinare gli sforzi per garantire assistenza sanitaria e supporto ai pazienti più vulnerabili, in un contesto di emergenza che colpisce indiscriminatamente bambini, famiglie e civili nella Striscia di Gaza.
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