Ginevra, 22 ottobre 2025 – L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) lancia un allarme riguardo le crescenti interferenze dell’industria del tabacco nei prossimi negoziati internazionali. A pochi giorni dall’undicesima sessione della Conferenza delle Parti (COP) che si terrà a Ginevra dal 17 al 22 novembre, il Segretariato della Convenzione Quadro dell’OMS sul Controllo del Tabacco (FCTC) esprime seria preoccupazione per le tattiche adottate dall’industria del tabacco, finalizzate a ostacolare il progresso delle misure di controllo del tabacco.
Le strategie dell’industria del tabacco sotto la lente dell’OMS
Andrew Black, capo ad interim del Segretariato della Convenzione, ha denunciato come le azioni dell’industria non si limitino a un semplice lobbying, ma costituiscano una strategia deliberata per manipolare le delegazioni e indebolire le misure sanitarie. Tali tattiche minano gli sforzi globali per proteggere la salute pubblica dai danni causati dal tabacco e dalla nicotina. La Convenzione, che vanta 183 Parti aderenti e compie 20 anni, rappresenta un pilastro nella lotta contro le malattie legate al tabacco.
L’appuntamento di novembre, che precede la Riunione delle Parti (MOP) dal 24 al 26 novembre, vedrà anche un focus particolare sulle misure per prevenire la dipendenza da nicotina, un tema di grande attualità a fronte dell’aumento dell’uso di prodotti alternativi come le sigarette elettroniche e le bustine di nicotina.
Un quadro globale di consumo in evoluzione
Nonostante il consumo globale di tabacco sia in calo – con i fumatori over 15 anni passati da 1,36 miliardi nel 2000 a 1,25 miliardi nel 2022 – il ritmo della riduzione è più lento del previsto. Solo 56 Paesi sembrano destinati a raggiungere l’obiettivo di una diminuzione del 30% entro il 2025 rispetto ai livelli del 2010. La Regione del Sud-Est asiatico e quella europea guidano ancora le percentuali di consumo, con l’Europa che si distingue per una più lenta riduzione, soprattutto tra le donne.
In Italia, il 22,4% degli over 15 fuma, con una prevalenza maggiore nei maschi (25,7%) rispetto alle femmine (19,1%). Preoccupante è l’aumento del consumo femminile, anche tra le più giovani. Gli esperti sottolineano la necessità di campagne di sensibilizzazione mirate, differenziate per età e genere, per affrontare efficacemente la dipendenza da nicotina.
L’OMS ribadisce l’importanza di mantenere alta la vigilanza su queste dinamiche, invitando le Parti, la società civile e tutti gli attori coinvolti a resistere alle pressioni dell’industria del tabacco, per tutelare la salute pubblica soprattutto delle nuove generazioni.
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