Tel Aviv, 15 giugno 2025 – Decine di missili sono stati lanciati dall’Iran verso Israele, provocando allarmi in diverse aree del Paese, comprese le regioni di Golan e Cisgiordania. Le sirene di emergenza hanno risuonato a Tel Aviv e Gerusalemme, dove sono state segnalate numerose esplosioni.
Attacco missilistico dall’Iran: oltre 180 missili lanciati
Secondo fonti militari israeliane, l’Iran ha lanciato circa 180 missili balistici verso diverse località israeliane, in quello che viene descritto come un attacco in rapida intensificazione da parte di Teheran. Le Guardie della Rivoluzione iraniane hanno rivendicato l’azione come rappresaglia per l’uccisione di figure di rilievo tra cui il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah e un comandante della forza Quds, Abbas Nilforoushan. Tra i missili utilizzati vi sarebbero anche missili ipersonici di fabbricazione iraniana modello Fatah.
Le autorità israeliane hanno riferito che, nonostante la portata dell’attacco, non ci sono stati danni significativi agli asset militari né vittime tra la popolazione civile, fatta eccezione per un palestinese ucciso a Gerico, in Cisgiordania. Le difese aeree israeliane e i sistemi di intercettazione statunitensi presenti nella regione hanno neutralizzato molti dei missili in arrivo.
Reazioni internazionali e misure di sicurezza
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha definito l’attacco un “grosso errore” da parte dell’Iran, annunciando che Teheran ne pagherà le conseguenze. Dal canto suo, il ministro della Difesa iraniano ha avvertito che, in caso di ulteriori azioni israeliane, l’Iran impiegherà armi ancora più avanzate e distruttive.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha espresso il pieno sostegno a Israele, assicurando l’assistenza militare necessaria e monitorando la situazione dalla Situation Room della Casa Bianca. Anche la Giordania e l’Iraq hanno chiuso i propri spazi aerei in risposta al lancio missilistico.
Nel frattempo, la compagnia italiana Ita Airways ha annunciato la sospensione temporanea dei collegamenti con Tel Aviv fino al 31 luglio, a causa dell’instabilità della situazione nel Medio Oriente.
Le tensioni nella regione rimangono altissime e le autorità israeliane hanno invitato la popolazione a mantenere la massima allerta e a seguire scrupolosamente le indicazioni di sicurezza.