È partita oggi una nuova Flotilla composta da undici barche con rotta verso la Striscia di Gaza, salpata dai porti di Catania e Otranto. A bordo sono presenti quasi un centinaio di persone, tra medici, infermieri e giornalisti provenienti da 25 Paesi diversi. L’iniziativa è promossa dalle organizzazioni Freedom Flotilla e Thousand Madleen, impegnate da anni nel tentativo di rompere il blocco navale imposto da Israele sulla Striscia.
Il viaggio della nuova Flotilla verso Gaza e la missione umanitaria
La nave più grande della flotilla, la Conscience, è partita da Otranto il 30 settembre con circa 150 persone a bordo, tra cui operatori sanitari e giornalisti. La missione, che segue il recente blocco della Global Sumud Flotilla da parte delle autorità israeliane, mira a creare un corridoio umanitario e umano per portare aiuti a Gaza.
Riccardo Corradini, medico chirurgo a bordo che ha già lavorato nella Striscia, sottolinea l’urgenza di intervenire: “Gaza è l’unico posto al mondo dove, da medico, non posso aiutare i miei colleghi che rischiano la vita ogni giorno, lavorando senza sosta e senza mezzi”. La situazione sanitaria nel territorio è drammatica, con ospedali distrutti, carenza di medicinali e personale medico sotto pressione.
Tensioni e intercettazioni nel Mediterraneo
Nonostante le dichiarazioni del ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar, che aveva definito conclusa la recente “provocazione” della Flotilla, una seconda missione è in viaggio. Dopo l’intercettazione di 40 imbarcazioni della Global Sumud, altre 11 continuano a navigare verso Gaza.
L’ultima nave della precedente Flotilla, la Marinette, è stata intercettata a circa 42 miglia nautiche dalla costa di Gaza, ma nonostante questo l’organizzazione ha ribadito che la loro missione non finisce qui. Nel frattempo, circa 200 attivisti sono stati trattenuti dalle autorità israeliane, mentre quattro parlamentari italiani fermati sono stati rilasciati e stanno lasciando Israele.






