L’Iran ha espresso una netta protesta contro il ripristino delle sanzioni ONU attuate a seguito dell’attivazione del meccanismo di snapback da parte di Gran Bretagna, Francia, Germania e Stati Uniti. Il ministero degli Esteri iraniano ha definito queste misure “illegali, ingiustificate e inaccettabili”, sottolineando che l’accordo sul nucleare e le risoluzioni ONU correlate sono scadute il 18 ottobre 2025 e che quindi nessuno Stato membro ha obblighi di conformarsi a tali sanzioni.
Nucleare Iran: la posizione ufficiale di Teheran e le reazioni internazionali
In una lettera inviata all’Organizzazione delle Nazioni Unite, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha ribadito che il ripristino delle sanzioni è nullo e privo di valore legale. Araghchi ha inoltre avvertito che l’Iran risponderà fermamente a qualsiasi tentativo di danneggiare il Paese, attribuendo la piena responsabilità di questa escalation a chi ha scelto la via del confronto anziché della cooperazione. La diplomazia russa si è schierata contro la mossa europea, definendo la reimposizione delle sanzioni “un rischio di nuova tragedia” e invitando gli Stati coinvolti a riconsiderare la decisione per evitare conseguenze irreparabili. Anche la Cina ha espresso critiche, definendo l’attivazione del meccanismo di snapback una mossa “non costruttiva” che potrebbe compromettere il processo diplomatico.
Tentativi di dialogo e sfide diplomatiche
Nonostante la recente escalation, la diplomazia iraniana non esclude del tutto la via del dialogo. Per il prossimo venerdì 3 ottobre 2025, sono stati programmati nuovi colloqui tra Teheran e le delegazioni europee a Istanbul, che si preannunciano cruciali per tentare di trovare una soluzione diplomatica alla crisi nucleare. Nel frattempo, l’Iran ha convocato a Teheran le delegazioni di Russia e Cina per coordinare la posizione comune e preparare una strategia condivisa contro le sanzioni. Abbas Araghchi, figura chiave della diplomazia iraniana e artefice di un dialogo interlocutorio con l’Occidente, continua a guidare gli sforzi per mantenere aperto un canale negoziale, nonostante le tensioni e i numerosi ostacoli politici e militari che segnano il difficile rapporto tra Teheran e i partner internazionali.






