Nella capitale libica, le forze di sicurezza del governo di unità nazionale hanno aperto il fuoco sui dimostranti che chiedevano le dimissioni del premier Abdelhamid Dbeibah. I manifestanti, composti da centinaia di giovani, si sono radunati sia di fronte alla residenza del premier sia presso la sede dell’ex Apparato di supporto alla stabilità, recentemente occupata dopo l’uccisione di Al Kikli da parte della Brigata 444. Questi eventi si sono svolti alla vigilia di un fragile cessate il fuoco che segue gli scontri tra milizie rivali
La situazione in Libia si è fatta drammatica, con gli eventi della notte che hanno scosso Tripoli. Le forze di sicurezza libiche, operanti sotto il governo di unità nazionale, hanno aperto il fuoco sui manifestanti che chiedevano le dimissioni del premier Abdelhamid Dbeibah. Questi disordini si sono verificati davanti alla residenza del premier e nelle vicinanze della sede dell’ex Apparato di supporto alla stabilità, attualmente occupata a seguito dell’uccisione del noto leader militare Al Kikli da parte della Brigata 444.
Le manifestazioni a Tripoli
Le manifestazioni, che hanno visto la partecipazione di diverse centinaia di giovani, si sono svolte in un contesto di crescente tensione sociale e politica. La situazione è ulteriormente aggravata da un fragile cessate il fuoco entrato in vigore solo un giorno prima, dopo giorni di scontri tra milizie rivali. I manifestanti hanno espresso la loro frustrazione nei confronti di un governo percepito come incapace di garantire stabilità e sicurezza in un paese che continua a lottare per trovare una via d’uscita dalla crisi politica ed economica.
Risposta delle forze di sicurezza
Secondo quanto riferito da attivisti locali, le forze di sicurezza hanno risposto con colpi d’arma da fuoco, creando un clima di paura e confusione tra i partecipanti. Le scene di violenza hanno suscitato una forte condanna da parte di diverse organizzazioni per i diritti umani, che hanno sollecitato un’indagine indipendente sugli eventi e una protezione adeguata per i manifestanti pacifici.
La fragilità del governo di Dbeibah
Il governo di Dbeibah, che aveva assunto il potere con l’obiettivo di unificare le varie fazioni del paese, ora si trova ad affrontare una crescente opposizione interna. La risposta violenta alle manifestazioni rappresenta un ulteriore indicativo della fragilità della situazione politico-sociale in Libia, dove le rivalità tra gruppi armati e le tensioni etniche continuano a minacciare la stabilità della nazione. La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi, temendo che il deteriorarsi della situazione possa portare a un nuovo ciclo di violenza e instabilità.






