Dal 1927 la celebre copertina dedicata alla “Persona dell’anno” del Time riflette persone, eventi o tendenze che hanno segnato un periodo storico. Ben prima dell’intelligenza artificiale (che compare sulla copertina di quest’anno), il settimanale americano ha spesso spiazzato i lettori con decisioni controcorrente, in alcuni casi sorprendenti, in altri apertamente controverse. Nel corso dei decenni la selezione non ha riguardato solo figure politiche di primo piano, ma anche movimenti, oggetti, generazioni e concetti. Di seguito dieci esempi particolarmente emblematici.
Wallis Simpson, la donna che fece vacillare la corona britannica
Nel 1936 il Time pose al centro della scena Wallis Simpson, diventando la prima donna a ottenere il riconoscimento. Americana, due volte divorziata, sconvolse la monarchia inglese per la relazione con Edoardo VIII. La volontà del sovrano di sposarla minacciava un grave conflitto istituzionale, dato che la Chiesa d’Inghilterra non permetteva seconde nozze con ex coniugi ancora in vita. Edoardo preferì rinunciare al trono dopo meno di un anno di regno e si ritirò con lei in Francia. La loro cerchia di amicizie, che includeva anche Adolf Hitler, alimentò ulteriori polemiche su quella scelta senza precedenti.
Hitler, tra annessioni e diplomazia internazionale
Due anni dopo, nel 1938, il Time scelse proprio Adolf Hitler. La decisione, oggi inevitabilmente segnata dall’orrore della storia successiva, venne motivata allora dal ruolo centrale del Führer nel processo di unificazione con Austria e Sudeti.
Strange that neither his name nor face are on that cover, but you are right. Here’s the accompanying article (and a sharper image of the cover):https://t.co/uneyvWwosd pic.twitter.com/aUmoBZIpK0
— supershyguy (@supershy_guy) December 11, 2024
Attraverso accordi con Chamberlain e Mussolini, Hitler ottenne annessioni considerate dai contemporanei manovre diplomatiche di vasta portata. La rivista riconobbe il suo peso nelle dinamiche europee, senza poter prevedere la spirale di aggressione che avrebbe portato al conflitto globale.
Stalin, protagonista di due momenti decisivi
Joseph Stalin è tra i pochi ad aver conquistato il titolo per due volte, nel 1939 e nel 1942. La prima scelta arrivò dopo il patto di non aggressione con la Germania, un accordo che cambiò gli equilibri del continente e permise ai nazisti di concentrare gli sforzi sull’Europa occidentale. Nel 1942 fu invece la difesa di Stalingrado a metterlo nuovamente in copertina: una battaglia cruciale che impedì ai tedeschi di avanzare verso Mosca e segnò l’inizio della controffensiva sovietica fino alla fine della Seconda guerra mondiale.
I soldati americani, simbolo di due epoche di conflitto
Nel 1950 il Time scelse per la prima volta un’intera categoria: i combattenti statunitensi impegnati nella guerra di Corea. Più di cinquant’anni dopo, nel 2003, l’onore venne attribuito ancora ai militari americani per il loro ruolo nelle operazioni all’estero, in particolare in Iraq. La rivista volle sottolineare il contributo di chi era in prima linea, preferendolo ai leader politici che guidavano quei conflitti.
I combattenti per la libertà ungheresi, il primo strappo al blocco sovietico
L’insurrezione ungherese del 1956 rappresentò la prima sfida aperta all’Unione Sovietica nell’Europa orientale. Il Time decise di accendere i riflettori su chi aveva tentato di scalfire il controllo di Mosca, definendo quella rivolta un simbolico squarcio nella “Cortina di ferro”. La data del 23 ottobre, giorno di inizio della rivolta, sarebbe poi divenuta festa nazionale nel 1989, dopo la caduta del regime comunista.
Gli scienziati statunitensi e la corsa al progresso
Il 1960 fu l’anno dedicato alla ricerca americana. Il Time riconobbe il ruolo degli scienziati degli Stati Uniti, citando in particolare quindici figure protagoniste di innovazioni decisive. In un periodo dominato dalla corsa allo spazio, da scoperte genetiche e progressi nel campo nucleare, la rivista volle mettere in evidenza il contributo di chi stava rivoluzionando settori come la medicina, la fisica, la chimica e l’ingegneria. Molti di loro avrebbero poi ricevuto il Nobel.
I “Baby Boomers”, una generazione che stava cambiando gli Usa
Nel 1966 la scelta cadde su chi aveva meno di 25 anni: i Baby Boomers. Il Time sottolineò la crescita di una generazione che si stava affermando in ogni ambito, dalla scienza allo sport, dalla cultura alla lotta per i diritti civili. Giovani impegnati socialmente, protagonisti del cambiamento e parte di un Paese che stava vivendo una trasformazione profonda.
Le donne americane e la spinta del movimento femminista
Nel 1975 il Time decise di mettere al centro le donne statunitensi, riconoscendo l’avanzata del femminismo e il crescente peso femminile nella politica, nello sport, nell’economia e nella vita pubblica. Il numero includeva profili di dodici protagoniste, tra cui Betty Ford, Billie Jean King e Carla Hills. All’epoca il titolo era ancora “Man of the Year” e sarebbe stato aggiornato in “Person of the Year” soltanto nel 1999.
Il computer, la macchina che inaugurò una nuova era
La tecnologia entrò nel novero delle scelte del Time nel 1982, quando il magazine proclamò il computer “Machine of the Year”. Il riconoscimento rifletteva l’impatto dei nuovi dispositivi domestici resi possibili dal rapido sviluppo dei chip, arrivati a contenere fino a un milione di transistor.
1982: Time Magazine makes the Personal Computer the person of the year pic.twitter.com/MDnwykpSLb
— The Prodigal Problem (@prodigrrl) December 7, 2025
Era l’inizio di una rivoluzione: poco dopo sarebbero arrivati sul mercato anche progetti pionieristici come l’Apple Lisa, precursore dei moderni personal computer.
“You”: quando il protagonista diventò chiunque usasse Internet
Nel 2006 il Time puntò i riflettori su tutti coloro che alimentavano la crescita dei contenuti online. L’esplosione di piattaforme come YouTube, Facebook e Myspace stava cambiando il modo di comunicare e di partecipare alla vita pubblica. La rivista celebrò gli utenti che, attraverso video, post e comunità digitali, stavano contribuendo alla più ampia collaborazione globale mai vista, rendendo Internet un luogo dove persone comuni potevano influenzare cultura, politica e società.






