Una protesta contro un evento pro-immigrazione in Israele, tenutosi in una sinagoga dell’Upper East Side a New York, ha sollevato accese polemiche e reazioni istituzionali. Zohran Mamdani, sindaco eletto della città, ha espresso critiche nei confronti dell’evento, definendo l’utilizzo della sinagoga come uno “spazio sacro” per tale manifestazione un uso improprio.
Protesta e tensioni nella sinagoga di Park East
Mercoledì sera, il gruppo Palestinian Assembly for Liberation ha organizzato una protesta proprio durante un evento promosso da Nefesh B’Nefesh, un’organizzazione no-profit che facilita l’immigrazione in Israele per gli ebrei nordamericani. Durante la manifestazione, ai cui partecipanti sono stati attribuiti slogan come “globalizzare l’Intifada” e “morte all’IDF”, si sono verificati momenti di forte tensione con insulti rivolti ai sostenitori filo-israeliani presenti sul posto. La polizia è intervenuta per separare manifestanti e contro-manifestanti, senza però mettere fine alla protesta.
L’evento in questione si è svolto nella Sinagoga di Park East, una storica congregazione ortodossa di Manhattan. L’organizzazione ospitante è nota per la sua collaborazione con il governo israeliano e per aver presentato, anche sul proprio sito, insediamenti in Cisgiordania come possibili destinazioni per nuovi immigrati, una scelta controversa poiché questi insediamenti sono considerati illegali dalla maggior parte della comunità internazionale.
La posizione di Mamdani e le reazioni della città
Dora Pekec, portavoce del sindaco eletto Mamdani, ha dichiarato: “Il sindaco scoraggia il linguaggio usato nella protesta e continuerà a farlo. Crede che ogni newyorkese debba poter entrare in un luogo di culto senza intimidazioni e che tali spazi sacri non debbano essere impiegati per promuovere attività che violano il diritto internazionale”. Tuttavia, non sono state fornite ulteriori precisazioni sul giudizio di Mamdani riguardo alla natura dell’evento organizzato da Nefesh B’Nefesh.
Zohran Mamdani, 34 anni, musulmano e socialista democratico, è stato eletto sindaco di New York nel novembre 2025. Nato a Kampala, in Uganda, e naturalizzato statunitense, ha assunto un ruolo di rilievo politico negli ultimi anni, distinguendosi per una posizione critica su molteplici temi, tra cui il conflitto israelo-palestinese. Durante la sua carriera, Mamdani ha promosso il diritto di tutte le persone di vivere senza intimidazioni, e la sua recente presa di posizione riflette questa prospettiva, pur mantenendo una condanna del linguaggio violento usato durante la protesta.






