Washington, 16 settembre 2025 – Un giudice di Manhattan ha respinto due capi d’accusa penali dello Stato di New York contro Luigi Mangione, imputato per l’omicidio di Brian Thompson, amministratore delegato della compagnia assicurativa sanitaria UnitedHealthcare. Resta in piedi solo il capo d’accusa di omicidio di secondo grado, come annunciato dal giudice Gregory Carro nel tribunale di Lower Manhattan, dove Mangione è comparso ammanettato e con le catene ai piedi, indossando la divisa da detenuto.
Il movente di Mangione
Luigi Mangione, 27 anni, originario del Maryland e di origini italo-americane, è accusato di aver ucciso Brian Thompson, CEO di UnitedHealthcare, davanti all’hotel Hilton di New York lo scorso dicembre. Le indagini hanno rivelato un movente legato alla profonda critica di Mangione verso il sistema delle assicurazioni sanitarie statunitensi, descritto nel suo “manifesto”, un documento in cui egli accusa l’industria delle assicurazioni di estrarre la forza vitale umana per profitto, definendola un “cartello letale guidato dall’avidità”. UnitedHealthcare, con un fatturato di 281 miliardi di dollari nel 2023, è una delle compagnie leader del settore, ma è stata oggetto di proteste e azioni legali per la negazione di coperture sanitarie a migliaia di americani.
Il manifesto di Mangione, reso pubblico dal procuratore distrettuale Alvin Bragg, rivela anche una strategia mediatica ben ponderata: l’omicidio sarebbe stato pianificato non solo come atto di ribellione, ma con l’intento di ottenere visibilità mediatica e attirare l’attenzione pubblica sull’avidità e sulle pratiche del settore assicurativo. Mangione avrebbe infatti rifiutato di compiere un attentato con bomba, ritenuto troppo indiscriminato, preferendo un gesto “mirato e preciso” come l’uccisione del CEO durante una convention pubblica.






