New York, 9 luglio 2025 – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha espresso ottimismo riguardo a un possibile cessate il fuoco nella striscia di Gaza, durante un’intervista rilasciata a Fox Business. Dopo di lui, anche il ministro degli esteri israeliano Gideon Sa’ar ha confermato l’avvicinarsi di un’intesa: “Il cessate il fuoco a Gaza è realizzabile”. Nel corso dell’intervista, Netanyahu ha poi dichiarato che con il presidente americano Donald Trump ha parlato anche del rilascio degli ostaggi israeliani a Gaza.
Netanyahu: “Ci sono chance per un cessate il fuoco a Gaza di 60 giorni”
Il premier israeliano ha dichiarato: “Ritengo che ci sia una buona chance di un cessate il fuoco per 60 giorni“. Netanyahu ha quindi ricordato come Israele abbia dimostrato grande determinazione nelle operazioni militari, ottenendo risultati che potrebbero portare a benefici concreti. “Trump ed io crediamo nella dottrina della pace attraverso la forza. Prima viene la forza, poi la pace”, ha aggiunto. “Abbiamo dimostrato molta forza e ci sembra che la pace porti molti frutti, e saremo in grado di espandere gli Accordi di Abramo, creando una realtà inimmaginabile in Medio Oriente, portando prosperità e stabilità”, ha concluso il primo ministro israeliano ammettendo però che la guerra terminerà solo con l’eliminazione di Hamas.
La liberazione degli ostaggi israeliani e l’accordo sugli aiuti umanitari: il punto
Un altro punto cardine dell’incontro ha riguardato gli sforzi congiunti per la liberazione degli ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza. Netanyahu ha dichiarato con fermezza: “Non molleremo su questo nemmeno per un attimo”.
Inoltre, è stato raggiunto un accordo sugli aiuti umanitari: le forniture alle aree di Gaza da cui l’IDF si ritirerà saranno gestite direttamente dall’ONU o da organizzazioni internazionali neutrali, escludendo qualsiasi affiliazione con Israele o Hamas.
Questo incontro segna un passo significativo nelle dinamiche diplomatiche tra Israele e Stati Uniti, con Netanyahu che riconferma la sua leadership e determinazione nel perseguire sia la pace regionale sia la sicurezza nazionale.






