Da oggi in Nepal entra in vigore un rigido coprifuoco serale imposto dall’esercito, che ha assunto il controllo diretto dell’ordine pubblico a seguito delle gravi violenze esplose nella capitale. Le nuove misure prevedono la chiusura forzata delle attività e il divieto di circolazione dalle 17 in poi, con eccezione per i mezzi impegnati nei servizi essenziali.
Dura presa di posizione dell’esercito in Nepal: “Ogni atto di protesta sarà considerato criminale”
Un comunicato ufficiale delle forze armate precisa che qualsiasi forma di manifestazione, vandalismo, incendio doloso o aggressione a persone e proprietà verrà trattata come attività criminale. L’esercito ha motivato il provvedimento con la necessità di “prevenire ulteriori incidenti causati dalle agitazioni in corso”, sottolineando l’esistenza di “seri rischi di stupri e di attacchi violenti agli individui”.
L’assalto alla residenza di un ex premier
La decisione arriva all’indomani di una giornata di forte tensione a Katmandu, dove istituzioni pubbliche e abitazioni private sono state prese di mira da gruppi di manifestanti. Tra gli episodi più gravi, l’assalto e l’incendio della residenza di un ex primo ministro, in cui ha perso la vita sua moglie. L’episodio ha scosso profondamente l’opinione pubblica e segnato un punto di svolta nella gestione della sicurezza.
L’esercito prende in mano la sicurezza in Nepal
Con l’annuncio della scorsa notte, l’esercito ha formalizzato il proprio ruolo di garante dell’ordine, assumendosi poteri finora affidati alle autorità civili. La scelta rappresenta una stretta significativa in un contesto già fragile, dove le proteste si sono trasformate in violenza diffusa e hanno messo a rischio la stabilità interna.
Vita quotidiana sotto restrizioni
Le misure resteranno in vigore fino a nuovo ordine. Per la popolazione, già provata da settimane di tensioni politiche e sociali, si apre ora una fase di vita quotidiana segnata da controlli capillari e libertà ridotte, in attesa che la situazione torni sotto controllo.






