Kathmandu, 9 settembre 2025 – Si è dimesso oggi il Primo Ministro del Nepal, Khadga Prasad Sharma Oli, in seguito alle violente proteste antigovernative che hanno scosso il paese negli ultimi giorni. La crisi politica è stata segnata da manifestazioni contro la repressione governativa e l’interruzione dei social media, che hanno provocato almeno 21 morti e numerosi feriti.
Nepal, le dimissioni del premier e dei ministri
La segreteria del premier Oli ha confermato le dimissioni con una nota ufficiale citata dalla Bbc. Nel suo messaggio, Oli ha dichiarato di aver scelto di dimettersi per consentire una soluzione costituzionale alla crisi innescata dalle proteste. Oltre al premier, si sono dimessi tre ministri: il ministro per l’Approvvigionamento Idrico Pradeep Yadav, che ha espresso sostegno ai giovani della Generazione Z contrari alla repressione; il ministro dell’Agricoltura Ram Nath Adhikari, che ha denunciato la gestione delle proteste da parte delle autorità; e il ministro degli Interni Ramesh Lekhak, già dimissionario da ieri mattina.
Proteste e scontri a Kathmandu
Le manifestazioni sono sfociate in violenze e disordini a Kathmandu, dove sono state incendiate abitazioni di politici e diversi edifici pubblici, tra cui il Parlamento. Le immagini mostrano colonne di fumo che si alzano sui tetti della capitale, mentre la polizia tenta di contenere la situazione. Almeno 90 persone sono attualmente ricoverate in ospedale a causa dei ferimenti riportati durante gli scontri.
Visualizza questo post su Instagram
La crisi si inserisce in un contesto di tensioni sociali e politiche, con la repressione delle proteste che ha attirato dure critiche sia all’interno che a livello internazionale. Le dimissioni di Oli e dei suoi ministri rappresentano un passo importante nel tentativo di superare la grave instabilità che affligge il Nepal in queste settimane.




