Proseguono le tensioni politiche e sociali in Nepal, dove le proteste contro il governo repubblicano stanno assumendo contorni sempre più drammatici. Nelle ultime settimane la capitale Kathmandu è stata teatro di violenti scontri tra i sostenitori della restaurazione monarchica e le forze di polizia. Tra gli episodi più clamorosi, spicca l’aggressione subita dal Ministro delle Finanze nepalese, vittima di una brutale violenza pubblica: il ministro è stato picchiato, spogliato e gettato in un fiume durante una manifestazione.
Il contesto politico e sociale delle proteste in Nepal
Il Nepal, ufficialmente Repubblica Federale Democratica, vive da mesi una crisi politica profonda, alimentata dal malcontento verso la classe dirigente repubblicana, soprattutto i partiti di ispirazione maoista che hanno preso il potere dopo l’abolizione della monarchia nel 2008. Dopo l’arrivo dell’ex re Gyanendra a Kathmandu lo scorso marzo, accolto da migliaia di monarchici che invocano il ritorno al trono e la reintroduzione dell’induismo come religione di Stato, le tensioni sono esplose in scontri che hanno causato almeno due morti e decine di feriti.
Le manifestazioni, inizialmente pacifiche, si sono radicalizzate trasformandosi in veri e propri scontri di piazza. I monarchici accusano il governo repubblicano di aver fallito nel garantire stabilità e sviluppo, chiedendo il ripristino di una monarchia costituzionale. Il ministro delle Finanze, figura chiave dell’esecutivo, è stato preso di mira come simbolo del potere attuale.
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Le ripercussioni sull’ordine pubblico e l’economia
L’attacco al ministro delle Finanze rappresenta un evento senza precedenti nella storia recente del Nepal, un Paese già fragile dal punto di vista politico ed economico.
L’esercito, che ha preso il controllo della situazione, si trova ora di fronte alla difficile sfida di ristabilire l’ordine senza alimentare ulteriori divisioni. Le autorità hanno intensificato la presenza delle forze dell’ordine nelle zone più calde della capitale, ma la tensione resta alta.
Il Nepal rimane quindi in un momento cruciale della sua storia politica, mentre il mondo osserva gli sviluppi con preoccupazione dopo l’escalation di violenza che ha coinvolto persino esponenti di governo di alto livello.




