Mosca, 17 settembre 2025 – Yulia Navalnaya, vedova di Alexei Navalny, figura simbolo dell’opposizione russa e scomparso in circostanze controverse nel 2024, ha rilasciato dichiarazioni dirompenti in merito alla morte del marito. In un video diffuso dalla testata Meduza, ha affermato con fermezza che Vladimir Putin è responsabile dell’omicidio di Alexei Navalny, denunciando l’uso di armi chimiche e biologiche proibite da parte dei servizi segreti russi.
Accuse dirette e testimonianze da una colonia penale
Secondo Yulia, il team di Navalny ha raccolto testimonianze da cinque dipendenti della colonia penale siberiana dove il dissidente è morto il 16 febbraio 2024. Gli ex detenuti riferiscono di aver visto Navalny soffrire di convulsioni, evento che si inserisce nel quadro delle accuse di avvelenamento. La vedova ha spiegato che nel febbraio 2024 sono stati prelevati campioni biologici di Navalny, trasferiti all’estero per analisi approfondite in due laboratori occidentali, che hanno confermato la presenza di sostanze tossiche, confermando così l’ipotesi di avvelenamento.
Yulia Navalnaya ha esortato con forza la comunità internazionale e i governi a smettere di “flirtare con Putin per motivi di potere”, denunciando la pericolosità di un regime che, a suo dire, non si fermerà finché resteranno taciute queste violazioni. La sua posizione è chiara: la morte di Navalny non è stata un evento naturale, ma un vero e proprio omicidio politico orchestrato dal Cremlino.
Il ruolo della vedova di Navalny
Dalla morte del marito, Yulia ha assunto un ruolo di primo piano nell’opposizione russa, guidando il partito “Russia del Futuro” e la Fondazione Anti-corruzione, diventando una delle figure simbolo della resistenza al regime di Putin. Ha anche denunciato pubblicamente le condizioni di detenzione di Navalny e la gestione della sua morte da parte delle autorità russe, che hanno attribuito il decesso a una “sindrome da morte improvvisa” causata da aritmia cardiaca, versione contestata da molti.
Nel corso del 2025, Yulia ha lanciato la TV satellitare anti-governativa “Futuro della Russia” insieme a Reporter Senza Frontiere, con l’obiettivo di fornire un’informazione indipendente ai cittadini russi, spesso privati di fonti di informazione libere e imparziali. Il suo impegno si estende anche a livello internazionale, dove spesso evidenzia la repressione in atto in Russia e la necessità di un sostegno concreto alla dissidenza.
La replica del Cremlino
Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha dichiarato di non avere informazioni sulle recenti affermazioni di Navalnaya. Interpellato dai giornalisti, Peskov ha risposto: “Non so nulla di queste sue dichiarazioni. Non posso dire nulla al riguardo”.






