KANANASKIS, 17 giugno 2025 – In vista del prossimo summit della NATO, previsto per il 24 e 25 giugno all’Aja, si conferma un importante traguardo per l’Alleanza Atlantica: tutti i Paesi membri raggiungeranno la soglia del 2% del PIL destinato alle spese militari entro il 2025. L’annuncio, che giunge a margine del G7 in Canada, è stato sottolineato dal segretario generale della NATO, Mark Rutte, nel suo incontro con il primo ministro canadese, Mark Carney.
L’impegno della NATO verso il 2% delle spese militari
A Kananaskis, Mark Rutte ha elogiato il Canada per la decisione di portare la propria spesa militare al 2% del PIL, definendola una “fantastica notizia” che segue l’annuncio analogo del Portogallo della scorsa settimana. Questo risultato sancisce un’uniformità senza precedenti tra i membri della NATO, che raggiungeranno l’obiettivo finanziario prima dell’inizio del summit, rafforzando la solidità e la coesione dell’Alleanza.
Mark Carney, 24º primo ministro canadese e leader del Partito Liberale dal marzo 2025, ha ricambiato i complimenti definendo Rutte “uno dei leader più esperti al mondo” e sottolineando quanto sia cruciale il summit per “raggiungere gli obiettivi di sicurezza, pace e capacità militari comuni”. Il Canada, ha affermato Carney, si impegna a rispettare pienamente i propri impegni, anche in un contesto geopolitico particolarmente complesso.
Italia e Francia: un asse rafforzato in vista del summit
Parallelamente a questo risultato, l’Italia, guidata da Giorgia Meloni, ha confermato il raggiungimento della soglia del 2% delle spese militari, un impegno che sarà formalmente annunciato proprio durante il summit dell’Aja. Dopo la recente fase di distensione con il presidente francese Emmanuel Macron, Meloni ha convocato un vertice di governo dedicato ai temi della NATO e della difesa, evidenziando un coordinamento più stretto con Parigi.
Il vertice ha visto la partecipazione dei principali ministri italiani, tra cui Antonio Tajani, Matteo Salvini, Guido Crosetto e Giancarlo Giorgetti, che hanno ribadito l’importanza di mantenere un “ponte solido” tra Europa e Stati Uniti, soprattutto alla luce delle incertezze legate alla futura amministrazione americana. Tale impegno, ha sottolineato Meloni, è fondamentale per garantire una difesa collettiva efficace e il ruolo dell’Italia come secondo pilastro dell’Alleanza Atlantica.
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