New York, 3 ottobre 2025 – Elon Musk, CEO di Tesla e figura di primo piano nel panorama tecnologico globale, ha lanciato un appello al boicottaggio di Netflix, accusando la piattaforma di streaming di promuovere un’agenda transgender che, secondo lui, sarebbe dannosa per i bambini.
Le accuse di Musk contro Netflix
In una serie di post pubblicati sulla piattaforma X, Musk ha esortato i suoi oltre 226 milioni di follower a cancellare l’abbonamento a Netflix, ripetendo la richiesta almeno 26 volte negli ultimi tre giorni. Il tycoon ha dichiarato di aver personalmente disdetto il proprio abbonamento e ha invitato i suoi sostenitori a fare lo stesso “per il bene dei vostri figli”. A scatenare la sua reazione è stata la serie animata “Dead End: Paranormal Park”, che presenta un protagonista transgender e che Netflix ha cancellato dopo due stagioni. Musk ha poi rilanciato critiche su altri contenuti per bambini, come “CoComelon” e “The Baby-Sitters Club”, e ha sollevato dubbi sulle politiche di assunzione di Netflix, che a suo dire favorirebbero candidati non bianchi, oltre a puntare il dito contro le donazioni dei dirigenti dell’azienda al Partito Democratico.
Il miliardario, noto anche per essersi definito un “assolutista del free speech”, ha alimentato la polemica condividendo meme e commenti di altri utenti che accusano Netflix di voler influenzare i giovani con un’ideologia “woke transgender”. Le sue dichiarazioni hanno avuto un impatto immediato anche sul titolo azionario di Netflix, che ha chiuso in ribasso del 2,3% mercoledì, secondo Investing.com.
Il contesto e le reazioni
Netflix, fondata nel 1997 e leader mondiale dello streaming con circa 200 milioni di abbonati, ha spesso affrontato critiche da ambienti conservatori per le proprie scelte editoriali, pur sottolineando di offrire contenuti diversificati per un pubblico ampio. Nel 2023, secondo il rapporto sulla diversità del gruppo, oltre il 70% delle serie presentava protagonisti o co-protagonisti appartenenti a gruppi sottorappresentati, una percentuale superiore alla media del settore.
Il dibattito si inserisce in un contesto più ampio di tensioni culturali e politiche legate alla rappresentazione e inclusione nei media, mentre Musk, che ha recentemente raggiunto un patrimonio stimato di quasi 500 miliardi di dollari, continua a esercitare una forte influenza anche attraverso i social media.






