I dazi imposti dagli Stati Uniti sono stati giudicati come una violazione delle regole fondamentali dell’Organizzazione Mondiale del Commercio. La portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha affermato che Washington non rispetta più le norme commerciali internazionali
Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Russia continuano a crescere, con Mosca che accusa Washington di violare le norme fondamentali dell’Organizzazione mondiale del commercio (WTO) attraverso l’imposizione di dazi su vari beni. Questa affermazione è stata resa pubblica dalla portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, in un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa Ria Novosti. La dichiarazione ha suscitato reazioni sia a livello nazionale che internazionale, mettendo in evidenza le complicate dinamiche del commercio globale.
Le dichiarazioni di Mosca
Maria Zakharova ha affermato che i dazi imposti dagli Stati Uniti “non solo violano le regole fondamentali dell’Organizzazione mondiale del commercio, ma dimostrano anche che Washington non si considera più vincolata dalle norme della legge commerciale internazionale”. Questa critica si inserisce in un contesto più ampio di crescente protezionismo, dove i dazi sono spesso utilizzati come strumento politico per influenzare le relazioni commerciali e diplomatiche tra le nazioni.
Zakharova ha specificato che le misure commerciali adottate da Washington non fanno altro che aggravare le già tese relazioni bilaterali, ponendo interrogativi sulla stabilità del sistema commerciale globale. La Russia ha storicamente sostenuto che gli Stati Uniti, attraverso l’uso di dazi, cercano di danneggiare non solo le economie rivali, ma anche il principio di libera concorrenza sul mercato internazionale.
Il contesto delle relazioni commerciali
Negli ultimi anni, le relazioni tra le due potenze sono state caratterizzate da sanzioni reciproche e misure commerciali punitive. Dopo la crisi in Ucraina nel 2014, gli Stati Uniti hanno imposto una serie di sanzioni economiche contro la Russia, mirate a colpire settori chiave dell’economia russa come l’energia e le finanze. In risposta, Mosca ha adottato misure simili, creando un ciclo di ritorsioni che ha influenzato negativamente il commercio bilaterale.
L’Organizzazione mondiale del commercio, fondata nel 1995, è stata creata per facilitare il commercio internazionale e garantire che le pratiche commerciali siano giuste e aperte. Le affermazioni di Mosca sull’operato degli Stati Uniti pongono l’accento sulla necessità di rispettare le regole stabilite da questa istituzione, che include il principio di non discriminazione e il divieto di dazi eccessivi.






