Mosca, 31 dicembre 2025 – Nel 1.407° giorno di guerra in Ucraina, la tensione rimane altissima con numerosi sviluppi che evidenziano una potenziale escalation militare e diplomatico-strategica tra Russia e Ucraina. Le forze russe hanno annunciato il dispiegamento dei missili nucleari Oreshnik in Bielorussia, un’arma avanzata con capacità di colpire l’Europa in tempi rapidissimi, mentre la città ucraina di Odessa subisce un nuovo attacco con droni che ha provocato feriti tra i civili, inclusi bambini. Intanto proseguono le accuse sui droni lanciati contro la residenza di Vladimir Putin.
Generale russo: “L’attacco alla residenza di Putin partito da Chernihiv e Sumy”
Il generale russo Alexander Romanenkov ha fornito in un briefing alcuni dettagli sul presunto attacco alla residenza di Putin nella regione di Novgorod, avvenuto secondo Mosca tra il 28 e il 29 dicembre. “Intorno alle 19:20 del 28 dicembre 2025, unità delle truppe radio-tecniche delle forze aerospaziali hanno rilevato un attacco con droni ad ala fissa operanti a quote estremamente basse dalle regioni di Sumy e Chernihiv in Ucraina“, ha dichiarato il generale. “L’attacco nemico, come mostrato sulla mappa, è stato condotto in diverse direzioni verso la residenza del presidente russo, sorvolando le regioni di Bryansk, Smolensk, Tver e Novgorod, utilizzando 91 droni“.
Inoltre, il ministero degli Esteri russo, ha diffuso sul proprio canale Telegram un video in cui si mostrano i rottami di uno dei droni presumibilmente usati nell’attacco.
Missili Oreshnik in Bielorussia
Mosca ha poi dichiarato di aver schierato nuove armi a Minsk. Secondo fonti ufficiali russe, i missili balistici a medio raggio Oreshnik, dotati di capacità nucleare e con una gittata stimata di circa 5.500 km, sono stati schierati in Bielorussia, alleato chiave di Mosca e confinante con diversi paesi membri della NATO, come Polonia, Lituania e Lettonia. La novità è stata confermata dalla diffusione di un video congiunto dai ministeri della Difesa di Russia e Bielorussia, che mostra il trasferimento e la mimetizzazione dei sistemi missilistici nelle foreste bielorusse.
Il presidente Putin ha sottolineato che questi missili sono praticamente impossibili da intercettare, poiché viaggiano a una velocità dieci volte superiore a quella del suono, rappresentando così un significativo potenziamento della capacità deterrente russa nel teatro europeo. Il dispiegamento potrebbe consentire a Mosca di colpire rapidamente obiettivi strategici in Europa e persino sulla costa occidentale degli Stati Uniti. Il ministero della Difesa bielorusso ha formalmente dichiarato che la “divisione missilistica Oreshnik ha iniziato a svolgere compiti di combattimento in aree designate del Paese”, sancendo così l’entrata in operatività delle nuove armi.
L’attacco con droni su Odessa
Nella notte, la città portuale di Odessa è stata colpita da un attacco con droni russi che ha causato almeno sei feriti, tra cui tre bambini: un neonato di sette mesi, una bambina di otto anni e un ragazzo di 14 anni. Le autorità locali hanno denunciato danni significativi alle infrastrutture energetiche e residenziali, con blackout che hanno lasciato alcune zone senza corrente, acqua e riscaldamento.
Serhii Lysak, comandante dell’amministrazione militare della città, ha riferito che i droni hanno preso di mira palazzi in due quartieri, causando incendi in appartamenti e in un magazzino di una società di logistica. Il governatore regionale Oleh Kiper ha accusato la Russia di aver deliberatamente colpito civili e infrastrutture critiche, evidenziando l’intento di paralizzare la regione e seminare paura tra la popolazione.
Parallelamente, il ministero della Difesa russo ha dichiarato di aver abbattuto 86 droni ucraini nella giornata del 30 dicembre, molti dei quali sopra il Mar Nero, mentre nelle regioni di Bryansk, Lipetsk, Crimea e Krasnodar sono stati neutralizzati altri veicoli aerei senza pilota. I sistemi di difesa aerea e di guerra elettronica hanno inoltre intercettato 21 droni nella regione di Mosca, in sette comuni, segnalando una costante pressione ucraina sul territorio russo.
Dopo il recente incontro di Mar-a-Lago tra Zelensky e Donald Trump, quest’ultimo ha avuto un colloquio telefonico con Putin definito “positivo”, ma i nodi irrisolti restano molti, tra cui la situazione nel Donbass, le garanzie di sicurezza per Kiev e il futuro della centrale nucleare di Zaporizhzhia.






