Mosca, 11 giugno 2025 – In risposta alla recente decisione della Commissione europea di ridurre il tetto massimo sul prezzo del petrolio russo da 60 a 45 dollari al barile, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha riaffermato la posizione di Mosca sulla questione, sottolineando come la Russia sia già preparata a gestire tali misure restrittive.
La posizione del Cremlino sulle sanzioni energetiche
Intervistato dalle agenzie russe Tass e Interfax, Peskov ha definito illegali le restrizioni imposte alla Russia, ricordando che non si tratta della prima volta che il Paese si trova a dover fronteggiare simili limitazioni. “La Russia ha maturato esperienze molto utili per ridurre al minimo le conseguenze negative di tali decisioni”, ha dichiarato il portavoce di Vladimir Putin. Ha inoltre sottolineato che tali misure non favoriscono la stabilizzazione dei mercati energetici internazionali né del mercato petrolifero, lasciando intendere la criticità di queste scelte da parte dell’Unione Europea.
Dmitry Peskov, figura chiave del Cremlino
Dmitry Sergeevič Peskov, nato a Mosca nel 1967, è dal 2012 il portavoce ufficiale del presidente russo Vladimir Putin. Con una lunga carriera diplomatica iniziata nel Ministero degli Esteri sovietico, Peskov riveste un ruolo centrale nella comunicazione ufficiale del governo russo. Laureato all’Istituto di Studi Asiatici e Africani dell’Università Statale di Mosca, è noto per la sua capacità di gestire la narrativa del Cremlino in contesti internazionali complessi.
Riconosciuto anche a livello internazionale, Peskov è commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal 2017. Nel corso degli anni ha spesso commentato questioni delicate relative alla situazione geopolitica, incluse le tensioni legate all’Ucraina e le relazioni con gli Stati Uniti. Recentemente, in merito alla rielezione di Donald Trump, ha espresso un’apertura verso la possibilità di una soluzione pacifica al conflitto russo-ucraino, in linea con il programma del presidente statunitense.
La dichiarazione di Peskov riflette la determinazione di Mosca a mitigare l’impatto delle sanzioni energetiche, confermando la resilienza del Paese di fronte alle pressioni internazionali.