Mosca, 7 ottobre 2025 – Il Cremlino ha lanciato un forte avvertimento riguardo alla possibile fornitura di missili Tomahawk da parte degli Stati Uniti all’Ucraina, definendo tale mossa come un potenziale evento di “seria escalation”. L’allarme arriva dopo che il presidente americano Donald Trump ha dichiarato di aver “preso una decisione” in merito all’invio di tali armamenti, mantenendo tuttavia una certa ambiguità sulle modalità del loro utilizzo.
Il monito di Mosca e le reazioni di Trump
Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha sottolineato che i Tomahawk sono vettori che “possono essere equipaggiati con testate nucleari”, e che la loro consegna a Kiev comporterebbe “una seria spirale nell’escalation”, pur non modificando significativamente la situazione sul campo di battaglia a favore dell’Ucraina. Mosca ha tuttavia annunciato di voler attendere “dichiarazioni più chiare” da parte dell’amministrazione americana prima di prendere ulteriori contromisure.

Nel frattempo, il presidente Trump ha espresso la volontà di “porre alcune domande” agli ucraini riguardo all’impiego dei missili, manifestando al contempo una certa delusione nei confronti di Vladimir Putin. Trump ha ammesso che porre fine al conflitto si è rivelato “più difficile del Medio Oriente”, in contrasto con le sue aspettative iniziali.
Il mese scorso, il vicepresidente statunitense J.D. Vance aveva confermato che l’amministrazione americana stava discutendo la possibilità di fornire a Kiev i Tomahawk, missili da crociera con un raggio d’azione di circa 2.500 chilometri, capaci di raggiungere anche Mosca e San Pietroburgo. Vladimir Putin aveva definito impossibile il loro lancio senza il coinvolgimento diretto delle forze militari statunitensi, configurando così una “fase qualitativamente nuova” nell’escalation tra Russia e Stati Uniti.
Putin: “Decisione febbraio 2022 giusta”
“Le Forze armate ucraine si stanno ritirando lungo l’intera linea di contatto”, ha dichiarato Vladimir Putin. “Il nemico, nonostante i tentativi di ostinata resistenza, si sta ritirando lungo l’intera linea di contatto”, ha detto Putin in un incontro con i vertici del ministero della Difesa e dello Stato maggiore. “E in questo contesto, il regime di Kiev, cercando di dimostrare almeno un certo successo ai suoi sponsor occidentali, sta tentando di colpire in profondità nel territorio russo obiettivi completamente pacifici. Questo non li aiuterà. Il nostro compito è garantire la sicurezza dei cittadini russi, delle strutture strategiche e delle infrastrutture civili, comprese quelle energetiche”.
“Le decisioni prese nel febbraio 2022“ con l’invasione dell’Ucraina sono state “giuste e tempestive” e “il compito della Russia rimane lo stesso: dobbiamo garantire il raggiungimento incondizionato di tutti gli obiettivi”. Parola di Vladimir Putin. “La Russia mantiene pienamente l’iniziativa strategica” sul campo, ha detto il presidente citato da Interfax, rivendicando che le truppe russe hanno conquistato “quasi 5.000 km quadrati di territorio quest’anno” in Ucraina e che “le forze armate ucraine si ritirano lungo tutto il fronte”. Secondo quanto riferito dal Cremlino, oggi Putin si è recato a San Pietroburgo, in occasione del suo compleanno, e ha incontrato il capo di stato maggiore e i comandanti militari che lo hanno aggiornato sulla situazione sul campo di battaglia. Al suo ritorno a Mosca, ha tenuto un incontro con il Consiglio di sicurezza russo, riferisce ancora Interfax. “Kiev cerca di colpire le infrastrutture civili nel profondo della Russia, ma questo non servirà”, ha detto il presidente russo.






