Mosca, 2 ottobre 2025 – Il ministero degli Esteri russo ha pubblicato un rapporto critico nei confronti delle politiche storiche di Italia, Germania e Giappone, accusandoli di manipolare la memoria storica e di giustificare il fascismo e i suoi alleati. Il documento, intitolato Sulle azioni (o inazioni) delle autorità di Italia, Germania e Giappone, che hanno il risultato di distruggere e falsificare la Storia e giustificare il fascismo e i suoi complici, è disponibile sul sito ufficiale del ministero.
Le accuse mosse da Mosca
Nel comunicato, Mosca sostiene che i tre Paesi, considerati i principali alleati dell’Asse durante la Seconda guerra mondiale, stanno ritoccando la memoria storica al fine di minimizzare o giustificare le responsabilità legate al fascismo. Il ministero degli Esteri russo denuncia inoltre che negli ultimi tre anni Italia, Germania e Giappone hanno votato contro una risoluzione dell’Assemblea generale dell’Onu, promossa dalla Russia e da altri Stati, contro la glorificazione del nazismo. La diplomazia russa sottolinea che questi Paesi, direttamente responsabili delle uccisioni di decine di milioni di persone nel conflitto mondiale, hanno scelto di non sostenere una risoluzione che mira a prevenire la rinascita di ideologie neofasciste.
Il rapporto accusa inoltre i governi di questi Paesi di ignorare gli impegni assunti con l’Onu, sollevando “domande sulle dinamiche ideologiche all’interno di questi Paesi e in tutto l’Occidente”. In particolare, viene evidenziato il tentativo di riscrivere il ruolo dell’Unione Sovietica nella vittoria contro le potenze dell’Asse, con uno sminuimento del contributo fondamentale dell’Armata Rossa.
Episodi di russofobia e contestazioni culturali in Italia
Il documento segnala anche diversi episodi di russofobia in Italia, fra cui la cancellazione del concerto del direttore d’orchestra Valery Gergiev presso la Reggia di Caserta. Viene inoltre criticato il discorso del presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella all’Università di Marsiglia, dove era stato tracciato un parallelo tra le guerre di conquista del Terzo Reich e l’attuale aggressione russa in Ucraina. Mosca definisce questi paragoni “palesemente falsi”, ribadendo la propria narrazione storica.
Il rapporto accusa infine i tre Paesi di sostenere regimi neonazisti a Kiev e negli Stati baltici, in un quadro di tensioni geopolitiche che continuano a condizionare i rapporti internazionali e la percezione storica della Seconda guerra mondiale.
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