Oslo, 11 luglio 2025 – Narges Mohammadi, attivista iraniana per i diritti umani e vincitrice del Premio Nobel per la Pace 2023, ha denunciato di aver ricevuto minacce di morte da parte del regime di Teheran. La notizia è stata resa nota dal Comitato Nobel, il cui presidente Jørgen Watne Frydnes ha riferito di una “telefonata urgente” da parte della stessa Mohammadi, che ha segnalato di essere stata minacciata direttamente e indirettamente di “eliminazione fisica” da agenti del regime iraniano se non interromperà il suo impegno a favore della democrazia e dei diritti umani.
Mohammadi, minacce alla Nobel per la Pace e il contesto politico iraniano
Narges Mohammadi, ingegnere e vice-presidente del Centro dei Difensori dei Diritti Umani, ha trascorso gran parte della sua vita in carcere per il suo attivismo contro la pena di morte e le leggi oppressive della Repubblica Islamica. Condannata a 30 anni di reclusione e 154 frustate, è stata rilasciata temporaneamente nel dicembre 2024 per motivi medici dopo un complesso intervento chirurgico alla gamba. Nonostante la sua condizione di salute precaria, Mohammadi continua a denunciare le violazioni dei diritti umani, inclusi gli abusi e l’isolamento delle donne detenute.
Negli ultimi mesi l’attivista ha lanciato appelli contro il programma nucleare iraniano e contro i bombardamenti israeliani, invitando alla pace e al cessate il fuoco nel conflitto tra Iran e Israele. In un’intervista esclusiva, Mohammadi ha raccontato la sua fuga da Teheran dopo i bombardamenti e ha espresso la sua ferma condanna della guerra, definendo entrambi i governi responsabili del conflitto come cause di sofferenza e distruzione per i civili.
Un periodo di tensioni internazionali e attacchi militari
La situazione in Medio Oriente resta estremamente volatile. Negli ultimi giorni sono ripresi gli attacchi missilistici e con droni dall’Iran verso Israele, con sirene d’allarme che hanno suonato in molte città israeliane, tra cui Tel Aviv. Le Forze di Difesa israeliane hanno risposto con raid aerei mirati, compresi attacchi alla televisione di Stato iraniana a Teheran. Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che l’azione militare sta “cambiando il volto del Medio Oriente”, mentre il governo iraniano accusa Israele di crimini di guerra.
In questo contesto, la figura di Narges Mohammadi si conferma simbolo di una resistenza pacifica e della lotta per i diritti umani, nonostante le gravi minacce e le difficoltà personali che continua a subire. Il suo impegno, riconosciuto a livello internazionale con il Nobel per la Pace, resta un monito importante sul rispetto dei diritti fondamentali e sulla necessità di trovare una soluzione pacifica ai conflitti.






