Minnesota, 31 dicembre 2025- Le autorità federali statunitensi stanno conducendo un’indagine su un presunto sistema di frode su larga scala legato ai servizi di assistenza sociale. Secondo l’accusa, centinaia di milioni di dollari destinati a un programma federale di supporto alimentare sarebbero stati dirottati verso spese personali di lusso.
Fonti federali hanno riferito a NewsNation che quasi 90 persone sono già state condannate, in gran parte cittadini statunitensi di origine somala. Due imputati hanno già ricevuto la sentenza: uno potrebbe scontare fino a 28 anni di carcere, mentre un altro è stato condannato alla restituzione di 48 milioni di dollari.
Il caso ha attirato l’attenzione sul governatore democratico del Minnesota, Tim Walz, e sulla comunità somala locale, che negli ultimi mesi è diventata uno dei principali bersagli delle politiche di contrasto all’immigrazione promosse dall’amministrazione Trump.
I soggetti coinvolti nella frode in Minnesota
Al centro dell’inchiesta figura l’organizzazione no profit Feeding Our Future, creata nel 2016. Durante l’emergenza sanitaria da COVID-19, l’ente ha attivato oltre 200 punti di distribuzione di pasti per bambini finanziati con fondi federali in tutto il Minnesota, dichiarando di servire quotidianamente migliaia di minori.
Secondo gli atti processuali, però, una parte consistente di quei fondi non sarebbe mai stata utilizzata per l’assistenza alimentare, ma trattenuta dagli organizzatori o trasferita all’estero, anche verso Somalia, Kenya e Cina.
Le prime accuse sono emerse nel 2022, quando il procuratore generale Merrick Garland ha definito la frode da 250 milioni di dollari un grave abuso di risorse pubbliche destinate ai bambini in difficoltà.
Parallelamente, l’FBI ha avviato procedimenti simili in Minnesota, tra cui un caso di frode legato ai programmi di sostegno abitativo e un altro che coinvolge almeno 14 milioni di dollari sottratti a un programma federale per l’assistenza all’autismo.
Destinazione dei fondi
Dai documenti giudiziari emerge che il denaro raccolto tramite Feeding Our Future sarebbe stato speso per viaggi esclusivi, automobili di alta gamma, immobili di pregio, gioielli e altri beni di lusso. Tra le prove figurano celebrazioni di viaggi di nozze alle Maldive e l’acquisto di interi edifici in Kenya.
L’ex procuratore federale Andrew Luger ha dichiarato che risorse destinate all’alimentazione dei bambini sono state utilizzate per comprare abitazioni in Minnesota, resort e proprietà immobiliari in Kenya e Turchia, oltre a veicoli di lusso e beni commerciali.
Secondo fonti federali, una parte del denaro sarebbe finita anche a un gruppo terroristico somalo collegato ad al-Qaida. Un messaggio intercettato faceva riferimento all’invio di fondi al mercato Bakara di Mogadiscio, area in passato sotto il controllo di al-Shabaab.
Un ex membro della Joint Terrorism Task Force ha sottolineato che, sebbene molti rifugiati inviino legittimamente denaro alle famiglie rimaste nei Paesi d’origine, l’attuale sistema di controllo è carente e favorisce flussi illeciti.
Le dichiarazioni dell’FBI sulla frode in Minnesota
Il direttore dell’FBI, Kash Patel, ha annunciato un rafforzamento delle indagini in Minnesota, affermando che i procedimenti in corso rappresentano solo una minima parte di un fenomeno più ampio. Ha assicurato che l’agenzia continuerà a tracciare i movimenti finanziari e a tutelare i minori, ribadendo che l’inchiesta non è conclusa.
Patel ha inoltre menzionato un video diffuso online che mostrerebbe una struttura per l’infanzia a Minneapolis non operativa ma beneficiaria di fondi pubblici, precisando che l’FBI aveva già intensificato le attività investigative prima dell’attenzione mediatica.
Implicazioni sull’immigrazione
Oltre ai procedimenti penali, Patel ha affermato che alcuni soggetti coinvolti potrebbero essere segnalati alle autorità competenti per valutare la revoca della cittadinanza o l’espulsione dal Paese.
Nel frattempo, l’amministrazione Trump ha intensificato le misure di controllo sull’immigrazione a Minneapolis, città con una numerosa comunità di origine somala, stimata in circa 80.000 persone. A novembre è stato revocato lo status di protezione temporanea per i cittadini somali, che fino ad allora garantiva protezione legale a circa 700 individui.
Le dichiarazioni del presidente Trump, secondo cui non vorrebbe immigrati somali negli Stati Uniti, sono state duramente criticate dalla deputata democratica Ilhan Omar, di origine somala, che le ha definite irresponsabili e ha respinto ogni tentativo di stigmatizzazione della sua comunità.
Infine, la Somalia è stata inclusa anche in un recente divieto di viaggio introdotto all’inizio di dicembre, in seguito a una sparatoria che ha coinvolto due membri della Guardia Nazionale a Washington, D.C.






